Il “Cerimoniale diplomatico” nel nuovo libro di Claudio Miscia

Claudio Miscia, Vice Capo del Cerimoniale della Repubblica, ha appena pubblicato un nuovo libro dal titolo “Cerimoniale Diplomatico. Il fascino discreto del protocollo internazionale dietro le quinte della diplomazia” (Amazon, 2024). Il volume trae spunto dalla lunga esperienza maturata dall’autore nel Cerimoniale Diplomatico. Il volume ha una prefazione dell’Amb. Riccardo Guariglia, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Questa la scheda dell’editore:
“Scopri il fascino discreto del protocollo internazionale dietro le quinte della diplomazia. Questo libro non è un manuale: è un passaporto per un mondo dove le cortesie diplomatiche, l’organizzazione di eventi e i simboli dello Stato prendono vita attraverso racconti vivaci, aneddoti storici, esperienze personali. L’autore, che ha anni di esperienza nel cerimoniale diplomatico, conduce il lettore in un viaggio che trascende i confini professionali, offrendo a tutti, dagli appassionati di cultura internazionale ai curiosi, una bussola per navigare con eleganza e sensibilità attraverso incontri e cerimonie globali. “Cerimoniale diplomatico” è uno strumento essenziale per chi, dovendo interagire con persone o istituzioni straniere, deve comprenderne i pensieri e conoscerne le sensibilità, in modo da conquistarne il rispetto; è una finestra su un mondo dove le relazioni internazionali si intrecciano con la storia e la tradizione, reso accessibile e avvincente per chiunque voglia esplorarlo.”

Claudio Miscia è nato a Roma il 18 maggio 1966 e si è laureato nel 1990 in Scienze Politiche all’Università di Roma “La Sapienza”. Dal 1992 è diplomatico: ha lavorato a Zurigo e a Skopje. È stato Console Generale a Rosario (2005-2009) e Ambasciatore d’Italia a Luanda (2016-2020). È stato da ultimo Vice Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica (2020-2024). E’ autore del libro “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Angola? Sulle tracce del film di Ettore Scola” (Amazon, 2020), pubblicato anche in versione portoghese.

Pubblicato il libro “Italy in the OSCE” di Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro, funzionari diplomatici attualmente in servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE a Vienna, sono gli autori del libro in inglese dal titolo “Italy in the OSCE. Italian Initiatives and Statements at the Organization for Security and Cooperation in Europe”. Il volume si propone di far conoscere l’OSCE e il continuo impegno dell’Italia al suo interno, oltre la cerchia ristretta degli addetti ai lavori. Un impegno che vede l’Italia tra i primi contributori dell’Organizzazione viennese, sia in termini di sostegno finanziario che di risorse umane.

Il libro è disponibile gratuitamente in versione digitale.

La prima parte del volume è dedicata ad una breve panoramica sull’OSCE. Segue, nella seconda parte, l’illustrazione di una serie di iniziative, tra le tante attuate dall’Organizzazione grazie a contributi volontari extra-bilancio assicurati dall’Italia. Ne emerge un impegno articolato dell’Italia nell’OSCE, in ambiti prioritari per il nostro Paese sia dal punto di vista tematico che geografico. Tra le iniziative presentate vi sono progetti in materia di contrasto alla tratta degli esseri umani e al traffico illecito di beni culturali, in materia di lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, di lotta all’antisemitismo e ad ogni forma di intolleranza e discriminazione su base religiosa, di contrasto al cambiamento climatico e di protezione dei difensori dei diritti umani.

Il libro ha anche una valenza storica in quanto raccoglie i testi degli interventi pronunciati dai capi delle delegazioni italiane ai Vertici dell’OSCE e ai Consigli Ministeriali dal 2000 al 2023.

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro, Italy in the OSCE- Italian Initiatives and Statements at the Organization for Security and Cooperation in Europe,  Editoriale Scientifica, Napoli, 2024, pp. 170.

La versione digitale del libro è allegata ed è liberamente disponibile online sul sito dedicato alla Collana: https://diplosor.wordpress.com/collana-di-libri/ 

La collana “Memorie e studi diplomatici” dell’Editoriale Scientifica è dedicata a valorizzare figure ed attività della diplomazia italiana attraverso testimonianze e ricerche condotte da studiosi e storici. Tutti i libri della collana sono normalmente acquistabili in libreria e possono liberamente consultati online nella versione digitale.

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro sono i tre diplomatici attualmente in servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE a Vienna

Nuovo volume dell’Amb. Gaetano Cortese sulla “Ambasciata d’Italia in India”

L’Ambasciatore Gaetano Cortese continua la sua infaticabile opera di ricerca e divulgazione sulle Ambasciate italiane all’estero con la pubblicazione di un nuovo volume dal titolo “L’ Ambasciata d’Italia in India nel 75 anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia  e l’India” (Servizi Tipografici Carlo Colombo, 2024). Il volume arricchisce ulteriormente la Collana editoriale di Carlo Colombo di Roma, fondata e curata dall’ambasciatore Gaetano Cortese, dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero.

La pubblicazione, oltre a ripercorrere la storia della Residenza sotto il profilo architettonico-artistico ricostruisce il percorso delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi dal 1948 al 2023 riportando le visite di Stato e ufficiali in entrambi Paesi dei Capi di Stato, Capi di Governo e dei Ministri degli Affari Esteri. Gran parte delle immagini di tali visite provengono dall’archivio storico della Presidenza della Repubblica, dall’archivio fotografico dell’agenzia ANSA e dall’ archivio storico dell’ Istituto Luce di Cinecittà.

Il libro si apre con una prefazione dell’attuale ambasciatore d’Italia a New Delhi, Vincenzo De Luca, e con un indirizzo di saluto dell’ambasciatore d’India a Roma, Dr. Neena Malhotra. Segue una originale analisi  del Professore Francesco Perfetti intitolata “Alla scoperta dell’India e della sua civiltà: Tagore e Gandhi“.

Per gli studiosi di storia diplomatica sono da segnalare gli interventi pronunciati dal Presidente  Mattarella alla XVI Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo e al Corpo Diplomatico per gli Auguri di fine anno 2023. La pubblicazione si chiude con un riepilogo degli incontri del G20 dei Capi di Stato e di Governo dal 2008 al 2024.

Da ricordare che l’autore conosce la rappresentanza diplomatica italiana in India perché, durante il suo periodo di Consigliere aggiunto per la Stampa e l’Informazione del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, ha avuto modo di visitare il Paese diverse volte in preparazione della  prima visita di Stato del Presidente della Repubblica in India effettuata dal 9 al 12 febbraio 1995.

Gaetano Cortese, L’ Ambasciata d’Italia in India nel 75 anniversario delle relazioni diplomatiche tra l’Italia  e l’India, Servizi Tipografici Carlo Colombo, Roma, 2024, pp.396.

La versione digitale della prima parte del libro è disponibile qui.

Per ulteriori notizie sui Libri fotografici sulle Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero è possibile consultare la relativa sezione del sito sulla Penna del Diplomatico. Inoltre le versioni digitali dei libri finora pubblicati sono disponibili sul sito della Biblioteca digitale dei libri scritti da diplomatici italiani.Dal 2006 al 2009 Gaetano Cortese è stato Ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi e Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) a L’Aja  e dal 1999 al 2003 Ambasciatore d’Italia nel Regno del Belgio. In precedenza ha prestato servizio presso le Ambasciate d’Italia di Zagabria, Berna, L’Avana, Washington e  alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea di Bruxelles, in qualità di Ministro Consigliere. Dal 1992 al 1999 ha ricoperto l’incarico di Consigliere aggiunto per la Informazione e la Stampa  del Presidente  della Repubblica. È autore di testi giuridici e di numerosi articoli di diritto comunitario e internazionale pubblicati quando a Parigi era Docteur de l’Université de Paris en Droit International della Facoltà di Giurisprudenza della Sorbona e a Roma Assistente di Organizzazione Internazionale e di Diritto Internazionale alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi (La Sapienza)

Pubblicato “Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni” del diplomatico Matteo Romitelli

Il diplomatico Matteo Romitelli ha pubblicato “Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni” un originale libro in cui raccoglie e condivide venticinque anni di letture.

Questa la descrizione del libro dalla prefazione dell’autore: “Milleseicento piccole o assai piccole recensioni, ovvero critiche e giudizi, valutazioni e analisi su romanzi, saggi, opere poetiche. Schegge, brandelli, lacerti, residui, briciole. Brevi recensioni, talora brevissime, a evidenziare in pochi svelti tratti il lineamento essenziale di un romanzo o di un saggio, la trama di un’opera o la struttura di un testo. Di ogni volume narrativo tento di ricostruire fabula e intreccio, di ogni saggio ardisco enucleare il contenuto; quasi sempre mi butto a dare un giudizio compìto e pensoso, che raramente mi trova d’accordo.Non c’è schema, non c’è struttura, non c’è sistema nelle scelte che ho compiuto. Talora di un autore o di un’autrice ho letto quasi tutto; talaltra dopo un titolo quell’autore o quell’autrice l’ho completamente abbandonato. I percorsi saggistici riflettono le mie predilezioni, che sono sin troppo ampie e dispersive: storia delle relazioni internazionali, storia contemporanea, piccoli assaggi di storia antica, economia, politica, fisica divulgativa, scienze naturali, critica letteraria e musicale… Alcuni libri sono stati letti nei loro originali inglese, francese e spagnolo; il titolo in queste lingue dovrebbe essere di per sé sufficiente indizio di ciò. Il mio auspicio è che questo testo sia un compagno per altri assetati lettori in cerca di libri. Un vademecum, asistematico ma non inutile. Un’enciclopedia definitivamente abbandonata, ma ancora opportuna. Un dispensatore di buoni consigli. Un livre de cheve, se si vuole, da sfogliare velocemente prima di addormentarsi.Insomma, scrivo recensioni anche per salvare alla memoria e dall’oblio quello che ho letto cinque, dieci, venti anni fa. Per non lasciar naufragare almeno quella “lettura ulteriore” di cui parlava  Borges.”

Matteo Romitelli, Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni, Amazon, 2023, pp. 685, 18,00 € (versione Kindle 4,99 €)

Un estratto del libro può essere consultato sul sito Amazon.

Matteo Romitelli è nato a Pietrasanta nel 1973. È entrato nella carriera diplomatica nel 2001. In passato ha servito come Vicecapo missione a La Paz, Seoul, Berna e Rabat. Attualmente presta servizio, presso la Direzione generale per il Sistema Paese, come capo dell’ufficio che si occupa della ricostruzione dell’Ucraina.

In libreria il romanzo “Il caffè di Tamer” dell’Amb. Diego Brasioli

Il romanzo “Il caffè di Tamer” dell’Amb. Diego Brasioli, già Ambasciatore d’Italia a Bucarest e in Lussemburgo, è appena stato ristampato dalla casa editrice Mursia. Si tratta di un libro originariamente scritto nel 2002, ma che oltre venti anni dopo conserva tutta la sua originalità e attualità.

Questa la scheda dell’editore:

“ Questa è la storia dell’ebreo Dori Goldman e del suo amico arabo Tamer Hammoud, che aveva un locale senza nome né insegna negli antichi vicoli di Gerusalemme. Era un luogo di pace che tutti chiamavano, semplicemente, il caffè di Tamer. Un tragico e delicato romanzo che trascina nel cuore della terra promessa, dove niente è ciò che sembra, dove la morte e l’amicizia camminano fianco a fianco. Uno spaccato di vita mediorientale lucido e tragico fatto di rapporti umani sempre più difficili tra arabi ed israeliani, di istinti omicidi superiori a qualsiasi voglia di riconciliazione, ad ogni accordo realmente ragionato e quindi possibile. Ogni emozione, ogni dialogo, ogni speranza confina sempre con una pesante atmosfera di morte, di resa dei conti che pesa come una spada di Damocle sulla sofferta quotidianità di intere popolazioni. Il finale tragico fa riflettere e non lascia certo grande spazio ad ipotesi di definitive risoluzioni non violente dei conflitti mediorientali.”

Diego Brasioli, Il caffè di Tamer, Mursia, Milano, 2014, pp. 92, 15,00 €.

Diego Brasioli (Roma, 1961) è un diplomatico di carriera. Alla Farnesina, è stato presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani, direttore per il Nord Africa e il Medio Oriente, direttore per la Sicurezza e il Disarmo e vicedirettore generale per gli Affari Politici. Ha lavorato in varie sedi diplomatiche italiane all’estero in Pakistan, Giordania, Libano, a Los Angeles USA e, come ambasciatore d’Italia, in Romania e Lussemburgo. 

Con Mursia l’amb. Brasioli ha pubblicato il romanzo «Le stelle di Babilonia», vincitore del Premio Gaeta per la Letteratura di viaggio e di avventura (2007).

La storia dei mercenari nel nuovo libro dell’Amb. Domenico Vecchioni

L’Amb. Domenico Vecchioni, da ultimo Ambasciatore d’Italia a Cuba, ci ha ormai abituato a libri dedicati a diversi aspetti della storia e a diversi personaggi di interesse storico, talvolta meno studiati. Il suo ultimo libro intitolato “Mercenari. Il mestiere della guerra dall’antica Grecia al Gruppo Wagner”  (Diarkos, 2024) conferma questo suo impegno storico divulgativo, sempre molto attento anche ad alcuni fenomeni che caratterizzano il nostro tempo. Domenico Vecchioni racconta non solo la storia, ma le storie dei mercenari, del loro impiego nelle situazioni più eclatanti e del loro attuale inquadramento giuridico, con riferimento alle particolari situazioni esistenti nei principali Paesi, con ritratti di uomini (il francese Bob Denard, il tedesco Siegfried Muller, l’italiano Tullio Moneta, il britannico Michael Hoare, e tanti altri) dalla vita avventurosa, complicata, piena di colpi di scena e che vale senz’altro la pena di raccontare.

Questa la scheda dell’editore:

“La storia del mercenarismo è la storia della guerra. Dai Diecimila guerrieri greci andati a combattere in Asia sotto le insegne di Ciro il giovane ai moderni contractors delle compagnie private americane e russe, il mestiere delle armi – offerte al miglior offerente – si è reso protagonista ovunque un campo di battaglia avesse bisogno dei suoi servizi: versare sangue, il proprio e quello del nemico, per una paga, o semplicemente un bottino. Come, nel Medioevo, la Guardia variaga dell’imperatore di Bisanzio, composta da guerrieri vichinghi, o nel Rinascimento le italiche compagnie di ventura, guidate da celebri condottieri al soldo del Principe, passando per i sanguinari lanzichenecchi tedeschi e i famigerati quadrati svizzeri. Con l’ascesa dello Stato moderno, e quindi degli Eserciti nazionali, i professionisti della guerra perdono terreno, per poi riemergere dalla seconda metà del XX secolo nei conflitti decoloniali, nelle guerre civili e nelle “società di sicurezza”. Il “soldato di fortuna” è tornato di recente al centro dell’iniziativa bellica, dai teatri dell’Africa a quello ucraino, apparentemente deciso a restarci e ad accompagnare le tragiche trasformazioni della guerra.”

Domenico Vecchioni, Mercenari. Il mestiere della guerra dall’antica Grecia al Gruppo Wagner, Diarkos, Santarcangelo di Romagna, 2024, pp. 304, € 19.00.

Per maggiori informazioni sull’autore è possibile consultare il suo sito personale: http://www.domenicovecchioni.it/ 

Una lista completa dei suoi oltre 40 libri è disponibile qui

Domenico Vecchioni, diplomatico, ha ricoperto importanti incari- chi alla Farnesina e all’estero. La sua ultima missione è stata quella di ambasciatore d’Italia a Cuba. Dopo aver lasciato il servizio attivo, si è dedicato alla divulgazione storica, con particolare predilezione per le biografie politiche e il mondo dello spionaggio. Collabora con diverse riviste di storia, in particolare «Bbc History Italia» e Conoscerelastoria.it. È autore di una quarantina di libri. Per Diarkos ha pubblicato I signori della truffa. Inganni e raggiri che hanno fatto epoca (2021), Pablo Escobar. Vita, amori e morte del “re della cocaina” (2021), Legione Straniera. Storia, regole e personaggi (2022) e Lo sbarco in Normandia. D-Day: il giorno più lungo (2023).

La versione digitale del libro “Somalia” dell’Amb. Claudio Pacifico nella Biblioteca digitale

Grazie alla disponibilità dell’autore, è stata inclusa la versione digitale del libro “Somalia. Ricordi di un mal d’Africa italiano” pubblicato dall’Amb. Claudio Pacifico nel 1996, nella “Biblioteca digitale dei diplomatici italiani”.
Si tratta di un libro, ormai introvabile, di particolare rilevanza per tutti coloro che sono interessati ad approfondire le vicende storiche di un Paese come la Somalia che continua a dibattersi in una profonda crisi che non vede una fine. Memorabili sono le pagine del libro in cui viene descritta, in prima persona, la drammatica evacuazione degli italiani in Somalia nel 1991 organizzata dalla nostra Ambasciata a Mogadiscio.  

Il libro può essere scaricato all’indirizzo:
https://diplosor.wordpress.com/biblioteca-digitale-dei-libri-di-diplomatici-italiani/#Pacifico
sia in una versione ad alta risoluzione (di dimensioni maggiori) sia a bassa risoluzione.

Questa la descrizione del libro dal risvolto di copertina:

“Nei ricordi di un diplomatico italiano, la storia degli ultimi 50 anni dell’Italia in Somalia e una chiave di lettura diversa, dalla parte dei somali, per spiegare una crisi che l’Occidente non è, al fondo, riuscito a capire. L’Autore rivive la sua esperienza in un Paese sconvolto da una guerra devastatrice. Pagine intense testimoniano le speranze dell’AFIS, la breve illusione dell’Indipendenza e della Democrazia, la terribile guerra dell’Ogaden, gli anni del regime di Siad Barre, le contese tribali e i ripetuti tentativi di evacuazione dei connazionali. E, dietro al dramma di una guerra, il ruolo di un Occidente “ottuso”, incapace di comprendere l’anima selvaggia di un popolo libero e disposto a morire in nome del suo credo. A momenti di intensa drammaticità si alternano i racconti di vita fatti di amicizie sincere, di cacce al bufalo secondo il secolare rito del safari, in una simbiosi totale con la natura e gli animali. Lo sguardo si perde oltre l’orizzonte di interminabili pianure, in tramonti di fuoco, nelle corse degli animali liberi, per fissarsi, infine, in immagini indelebili.” 

Claudio Pacifico. Somalia. Ricordi di un mal d’Africa italiano, Edimond, Città di Castello, 1996, pp. 572.

Nato a Roma nel 1947, dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza, Claudio Pacifico si è specializzato in discipline internazionali alla Johns Hopkins University di Bologna e al Winston Churchill College di Cambridge. Nel 1974 ha iniziato una carriera diplomatica durata 38 anni, durante la quale ha svolto servizio in molti luoghi di cruciale importanza per gli interessi del nostro Paese, ma anche in molte sedi spesso difficili e pericolose, se non addirittura veri e propri teatri di guerra come: l’Iran, la Somalia, il Sudan, la Libia, il Bangladesh. Nel 1991 è stato nominato per la prima volta Ambasciatore d’Italia a Dhaka in Bangladesh.Negli anni a seguire, è stato insignito di una lunga serie d’incarichi sempre più importanti: Ambasciatore in Sudan, in Libia, in Egitto e qui Rappresentante italiano presso la Lega Araba. Nel gennaio del 2008, è stato nominato, al grado apicale della carriera diplomatica, Ambasciatore di grado. Saggista e scrittore, è stato anche impegnato nella stesura di molti articoli e saggi di analisi e politica internazionale, tradotti e pubblicati anche in inglese e arabo. Dal 2013 è presidente della casa editrice tifernate LuoghInteriori e presidente dell’Istituto Euro-Mediterraneo e per il Mondo Arabo. 

Un confronto fra il diritto islamico e la tradizione giuridica occidentale nel nuovo libro del diplomatico Federico Lorenzo Ramaioli

È stato pubblicato il nuovo libro, in inglese, del diplomatico Federico Lorenzo Ramaioli, dal titolo “Juridical Perspectives between Islam and the West. A Tale of Two Worlds” (Palgrave Macmillan, 2024), nel quale si affronta in maniera sistematica una comparazione tra i fondamenti del diritto islamico e la tradizione giuridica occidentale.

Nelle parole dell’autore, “per la prima volta, il libro non tratta di comparazioni tra norme, ma delle divergenze e delle affinità tra il modo di concepire grandi tematiche politiche e filosofiche nelle tradizioni di queste due grandi civiltà, a partire dal modo di concepire il potere e l’autorità, l’organizzazione statale, il ruolo dell’uomo e della ragione umana rispetto al diritto, l’obbligo e la vincolatività delle norme. Si tratta quindi di un’analisi preliminare ma necessaria, spesso omessa in letteratura, che tiene in considerazione gli aspetti culturali e religiosi dei rispettivi “mondi” di cui parla il titolo”. 

Di seguito la scheda dell’editore:
“Questo libro di filosofia del diritto comparata mira a formulare un nuovo approccio analitico alla tradizione giuridica islamica, basato sull’idea di categorie giuridiche, un concetto che facilita la comprensione e la lettura dei fenomeni giuridici. Fondandosi sul comparativismo e sul pluralismo giuridico, questo progetto intende evitare i “bias” causati dall’universalizzazione di concetti occidentali nell’analisi delle nozioni giuridiche di vari contesti, che inevitabilmente si traduce in un’errata comprensione delle idee e delle istituzioni non occidentali. Differenziandosi dalla letteratura esistente, questo progetto non si concentra su confronti sostanziali tra contenuti normativi, ma sulle prospettive che hanno contribuito a plasmare gli ordinamenti giuridici musulmani e occidentali. Il libro si concentra sulle questioni più rilevanti riguardanti le prospettive islamica e occidentale, come le diverse visioni riguardo alla spazialità normativa, al ruolo della ragione umana e al rapporto tra diritto, umanità e divinità. Oltre a contribuire alla filosofia giuridica, questo lavoro intende anche sviluppare e definire un nuovo approccio interdisciplinare, con l’obiettivo di fornire un punto di partenza per nuove analisi in ambiti di ricerca come il comparativismo, il pluralismo giuridico e il diritto costituzionale. Infine, formulando un nuovo approccio interdisciplinare, il testo fornisce una discussione fondamentale su un argomento in continua evoluzione che non sarà mai esplorato in modo esaustivo. In quanto tale, il libro intende ampliare le riflessioni accademiche sul rapporto tra Occidente e Islam, collocando infine questi concetti in un quadro concettuale adeguatamente ampio e contestualizzato.”

Federico Lorenzo Ramaioli, Juridical Perspectives between Islam and the West. A Tale of Two Worlds, Palgrave Macmillan, New York 2024, pp. 276, Euro 142,99.

Federico Lorenzo Ramaioli è entrato in carriera diplomatica nel 2015. Presta attualmente servizio all’Ambasciata di Doha ed è stato in precedenza Console a Friburgo. Ha collaborato con le cattedre di Filosofia del diritto e di Metodologia giuridica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si è laureato con una tesi sulla Costituzione del Giappone, ha collaborato con il quotidiano “L’Indro”. I suoi scritti includono studi sul sistema istituzionale giapponese e sull’influenza religiosa negli ordinamenti islamici. Ha pubblicato diversi libri tra cui Quis Contra Nos. Storia della Reggenza del Carnaro da D’Annunzio alla Costituzione di Fiume (Historica, Cesena 2018), Dal Mito del Cielo alla Legge dello Stato. Kokutai e Ordinamento Giuridico in Giappone (Giappichelli, Torino 2022), Islamic State as a Legal Order. To Have No Law but Islam between Shari’a and Globalization (Routledge, Londra-New York 2022).

“I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo” nel terzo volume della collana “Memorie e studi diplomatici”

È stato pubblicato uscito il terzo volume della Collana “Memorie e studi diplomatici” della casa editrice Editoriale Scientifica. Si tratta del libro intitolato “I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo. Dall’Italia a Tangeri, da Tangeri all’Italia” di Federica Onelli, Funzionario archivista di Stato presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, Bahija Simou, Direttrice degli Archivi Reali del Regno del Marocco e Luciano Monzali, Professore di Storia delle relazioni internazionali dell’Università degli Studi di Bari. 

Il volume ricostruisce il quadro delle relazioni bilaterali tra i due Regni nel corso del XIX secolo ed offre approfondimenti sul momento di avvio delle relazioni diplomatiche all’inizio dell’800 e sulle interazioni tra i due Paesi nei decenni conclusivi dello stesso secolo, quando l’Italia e il Marocco si trovarono ad essere attori del complesso gioco diplomatico dell’epoca dell’Imperialismo nello scacchiere mediterraneo.

La prefazione del libro è dell’Amb. Armando Barucco, attuale Ambasciatore d’Italia in Marocco che ben riassume la natura del libro: “I saggi raccolti nel volume dialogano tra loro. Lo studio introduttivo di Luciano Monzali offre una prospettiva d’insieme delle relazioni bilaterali nel corso del XIX secolo mentre gli scritti di Federica Onelli e di Bahija Simou approfondiscono delle tematiche solo accennate nelle pagine del professor Monzali. Tale struttura accompagna il lettore partendo dalla conoscenza delle dinamiche internazionali dell’area del Mediterraneo occidentale e delle strategie adottate in quel contesto dai governi europei, giungendo all’esame di aspetti e momenti più specificatamente italo-marocchini.” 


Federica Onelli, Bahija Simou, Luciano Monzali, I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo. Dall’Italia a Tangeri, da Tangeri all’Italia, Editoriale Scientifica, Napoli, 2023, pp. 256, 16,00 € 

La versione digitale del libro è liberamente disponibile online sul sito dedicato alla Collana: https://diplosor.wordpress.com/collana-di-libri/

La collana “Memorie e studi diplomatici“, diretta da Stefano Baldi, è dedicata a valorizzare figure ed attività della diplomazia italiana attraverso testimonianze e ricerche condotte da studiosi e storici. Tutti i libri della collana sono normalmente acquistabili in libreria e possono liberamente consultati online nella versione digitale.

Federica Onelli è Dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali, funzionario archivista di Stato presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, autrice di studi e ricerche dedicate alla politica estera italiana, con specifico riguardo all’ambito mediterraneo ed alla vicenda della diplomazia nazionale nel suo sviluppo storico.

Bahija Simou è Dottore di ricerca presso l’Università della Sorbona e presso l’Università Mohammed V di Rabat, direttrice degli Archivi Reali del Regno del Marocco, esperta di storia militare, autrice di saggi dedicati alla storia del Marocco ed alla sua proiezione internazionale.

Luciano Monzali è Professore di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari (Associato dal 2005, Ordinario dal 2018). Membro di comitati scientifici di riviste ed istituti storici, vanta una ricchissima produzione storiografica centrata su temi balcanici e mediterranei e sull’evoluzione delle correnti storiografiche in Italia. 

“Diplomazia e Letteratura” nell’ultimo libro del Min. Plen. Paolo Trichilo

Il libro recentemente pubblicato dal Min. Plen. Paolo Trichilo, già Ambasciatore d’Italia a Lubiana, intitolato “Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura”  (ETPbooks, 2023) approfondisce il rapporto tra diplomazia e letteratura. Lo fa analizzando un tema finora poco noto, quello degli scrittori diplomatici che hanno vinto il premio Nobel per la letteratura. Sono figure molto diverse fra loro sia per quanto riguarda la loro vita ed esperienza, sia per quanto riguarda i generi e gli stili letterari. Tutti però sono accumunati dal fatto di essere stati, per un periodo di durata variabile, diplomatici.

Questa una citazione contenuta nel libro:
“Un fatto letterario poco noto è che tra i vincitori del Premio Nobel della Letteratura figurano otto diplomatici: Gabriela Mistral (1945), Alexis Léger, alias Saint John Perse (1960), Ivo Andrić (1961), Yorgos Seferis (1963), Miguel Angel Asturias (1967), Pablo Neruda (1971), Czesław Miłosz (1980), Octavio Paz (1990). Una donna, quattro latino-americani e quattro europei. “La diplomazia è di solito stereotipata come la raffinata arte del pranzo e della cena e i diplomatici come i mangiatori di loto. La verità è che la diplomazia è un’arte complessa che implica un mix di acume politico, finezza culturale, abilità linguistiche e capacità di conversazione per esercitare il potere della persuasione. La diplomazia è generalmente condotta con frasi brevi che rivelano tanto quanto nascondono. La poesia non è diversa” (Abhay Kumar, diplomatico e scrittore indiano).”

Paolo Trichilo, Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura, ETPbooks,  2023, pp. 316, 25,00 €. 

Per gentile concessione dell’editore, in allegato trasmetto le prime pagine del libro contenenti la bella prefazione dell’Amb. Liborio Stellino e l’introduzione dell’autore che ben sintetizza il contenuto del volume. 

Paolo Trichilo è entrato nella carriera diplomatica nel 1990. È attualmente Vice Direttore Generale delle Risorse e Innovazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il suo ultimo incarico all’estero è stato quello di Ambasciatore in Slovenia.  In precedenza è stato membro di varie Delegazioni Diplomatiche Speciali presso la CSCE, ha servito a Mulhouse (Console) e Ankara. Al rientro a Roma è stato Vicario del Coordinatore Antiterrorismo, membro della Task Force Iraq e della Delegazione Diplomatica Speciale in Iraq, Vicario dell’Unità di Crisi. In seguito è stato Vice Capo Missione a New Delhi e Rappresentante Permanente Aggiunto presso l’OCSE. A Roma ha anche ricoperto l’incarico di Consigliere Diplomatico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tra le sue precedenti esperienze, assistente presso la Cattedra di Diritti dell’Uomo all’Università LUISS; partecipante all’International Student Exchange Programme (ISEP) negli USA; Sottotenente di complemento nell’Arma Carabinieri.