Pubblicato il libro “Italy in the OSCE” di Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro, funzionari diplomatici attualmente in servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE a Vienna, sono gli autori del libro in inglese dal titolo “Italy in the OSCE. Italian Initiatives and Statements at the Organization for Security and Cooperation in Europe”. Il volume si propone di far conoscere l’OSCE e il continuo impegno dell’Italia al suo interno, oltre la cerchia ristretta degli addetti ai lavori. Un impegno che vede l’Italia tra i primi contributori dell’Organizzazione viennese, sia in termini di sostegno finanziario che di risorse umane.

Il libro è disponibile gratuitamente in versione digitale.

La prima parte del volume è dedicata ad una breve panoramica sull’OSCE. Segue, nella seconda parte, l’illustrazione di una serie di iniziative, tra le tante attuate dall’Organizzazione grazie a contributi volontari extra-bilancio assicurati dall’Italia. Ne emerge un impegno articolato dell’Italia nell’OSCE, in ambiti prioritari per il nostro Paese sia dal punto di vista tematico che geografico. Tra le iniziative presentate vi sono progetti in materia di contrasto alla tratta degli esseri umani e al traffico illecito di beni culturali, in materia di lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, di lotta all’antisemitismo e ad ogni forma di intolleranza e discriminazione su base religiosa, di contrasto al cambiamento climatico e di protezione dei difensori dei diritti umani.

Il libro ha anche una valenza storica in quanto raccoglie i testi degli interventi pronunciati dai capi delle delegazioni italiane ai Vertici dell’OSCE e ai Consigli Ministeriali dal 2000 al 2023.

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro, Italy in the OSCE- Italian Initiatives and Statements at the Organization for Security and Cooperation in Europe,  Editoriale Scientifica, Napoli, 2024, pp. 170.

La versione digitale del libro è allegata ed è liberamente disponibile online sul sito dedicato alla Collana: https://diplosor.wordpress.com/collana-di-libri/ 

La collana “Memorie e studi diplomatici” dell’Editoriale Scientifica è dedicata a valorizzare figure ed attività della diplomazia italiana attraverso testimonianze e ricerche condotte da studiosi e storici. Tutti i libri della collana sono normalmente acquistabili in libreria e possono liberamente consultati online nella versione digitale.

Stefano Baldi, Massimo Drei e Vito Mosè Pierro sono i tre diplomatici attualmente in servizio alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’OSCE a Vienna

La storia dei mercenari nel nuovo libro dell’Amb. Domenico Vecchioni

L’Amb. Domenico Vecchioni, da ultimo Ambasciatore d’Italia a Cuba, ci ha ormai abituato a libri dedicati a diversi aspetti della storia e a diversi personaggi di interesse storico, talvolta meno studiati. Il suo ultimo libro intitolato “Mercenari. Il mestiere della guerra dall’antica Grecia al Gruppo Wagner”  (Diarkos, 2024) conferma questo suo impegno storico divulgativo, sempre molto attento anche ad alcuni fenomeni che caratterizzano il nostro tempo. Domenico Vecchioni racconta non solo la storia, ma le storie dei mercenari, del loro impiego nelle situazioni più eclatanti e del loro attuale inquadramento giuridico, con riferimento alle particolari situazioni esistenti nei principali Paesi, con ritratti di uomini (il francese Bob Denard, il tedesco Siegfried Muller, l’italiano Tullio Moneta, il britannico Michael Hoare, e tanti altri) dalla vita avventurosa, complicata, piena di colpi di scena e che vale senz’altro la pena di raccontare.

Questa la scheda dell’editore:

“La storia del mercenarismo è la storia della guerra. Dai Diecimila guerrieri greci andati a combattere in Asia sotto le insegne di Ciro il giovane ai moderni contractors delle compagnie private americane e russe, il mestiere delle armi – offerte al miglior offerente – si è reso protagonista ovunque un campo di battaglia avesse bisogno dei suoi servizi: versare sangue, il proprio e quello del nemico, per una paga, o semplicemente un bottino. Come, nel Medioevo, la Guardia variaga dell’imperatore di Bisanzio, composta da guerrieri vichinghi, o nel Rinascimento le italiche compagnie di ventura, guidate da celebri condottieri al soldo del Principe, passando per i sanguinari lanzichenecchi tedeschi e i famigerati quadrati svizzeri. Con l’ascesa dello Stato moderno, e quindi degli Eserciti nazionali, i professionisti della guerra perdono terreno, per poi riemergere dalla seconda metà del XX secolo nei conflitti decoloniali, nelle guerre civili e nelle “società di sicurezza”. Il “soldato di fortuna” è tornato di recente al centro dell’iniziativa bellica, dai teatri dell’Africa a quello ucraino, apparentemente deciso a restarci e ad accompagnare le tragiche trasformazioni della guerra.”

Domenico Vecchioni, Mercenari. Il mestiere della guerra dall’antica Grecia al Gruppo Wagner, Diarkos, Santarcangelo di Romagna, 2024, pp. 304, € 19.00.

Per maggiori informazioni sull’autore è possibile consultare il suo sito personale: http://www.domenicovecchioni.it/ 

Una lista completa dei suoi oltre 40 libri è disponibile qui

Domenico Vecchioni, diplomatico, ha ricoperto importanti incari- chi alla Farnesina e all’estero. La sua ultima missione è stata quella di ambasciatore d’Italia a Cuba. Dopo aver lasciato il servizio attivo, si è dedicato alla divulgazione storica, con particolare predilezione per le biografie politiche e il mondo dello spionaggio. Collabora con diverse riviste di storia, in particolare «Bbc History Italia» e Conoscerelastoria.it. È autore di una quarantina di libri. Per Diarkos ha pubblicato I signori della truffa. Inganni e raggiri che hanno fatto epoca (2021), Pablo Escobar. Vita, amori e morte del “re della cocaina” (2021), Legione Straniera. Storia, regole e personaggi (2022) e Lo sbarco in Normandia. D-Day: il giorno più lungo (2023).

La versione digitale del libro “Somalia” dell’Amb. Claudio Pacifico nella Biblioteca digitale

Grazie alla disponibilità dell’autore, è stata inclusa la versione digitale del libro “Somalia. Ricordi di un mal d’Africa italiano” pubblicato dall’Amb. Claudio Pacifico nel 1996, nella “Biblioteca digitale dei diplomatici italiani”.
Si tratta di un libro, ormai introvabile, di particolare rilevanza per tutti coloro che sono interessati ad approfondire le vicende storiche di un Paese come la Somalia che continua a dibattersi in una profonda crisi che non vede una fine. Memorabili sono le pagine del libro in cui viene descritta, in prima persona, la drammatica evacuazione degli italiani in Somalia nel 1991 organizzata dalla nostra Ambasciata a Mogadiscio.  

Il libro può essere scaricato all’indirizzo:
https://diplosor.wordpress.com/biblioteca-digitale-dei-libri-di-diplomatici-italiani/#Pacifico
sia in una versione ad alta risoluzione (di dimensioni maggiori) sia a bassa risoluzione.

Questa la descrizione del libro dal risvolto di copertina:

“Nei ricordi di un diplomatico italiano, la storia degli ultimi 50 anni dell’Italia in Somalia e una chiave di lettura diversa, dalla parte dei somali, per spiegare una crisi che l’Occidente non è, al fondo, riuscito a capire. L’Autore rivive la sua esperienza in un Paese sconvolto da una guerra devastatrice. Pagine intense testimoniano le speranze dell’AFIS, la breve illusione dell’Indipendenza e della Democrazia, la terribile guerra dell’Ogaden, gli anni del regime di Siad Barre, le contese tribali e i ripetuti tentativi di evacuazione dei connazionali. E, dietro al dramma di una guerra, il ruolo di un Occidente “ottuso”, incapace di comprendere l’anima selvaggia di un popolo libero e disposto a morire in nome del suo credo. A momenti di intensa drammaticità si alternano i racconti di vita fatti di amicizie sincere, di cacce al bufalo secondo il secolare rito del safari, in una simbiosi totale con la natura e gli animali. Lo sguardo si perde oltre l’orizzonte di interminabili pianure, in tramonti di fuoco, nelle corse degli animali liberi, per fissarsi, infine, in immagini indelebili.” 

Claudio Pacifico. Somalia. Ricordi di un mal d’Africa italiano, Edimond, Città di Castello, 1996, pp. 572.

Nato a Roma nel 1947, dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza, Claudio Pacifico si è specializzato in discipline internazionali alla Johns Hopkins University di Bologna e al Winston Churchill College di Cambridge. Nel 1974 ha iniziato una carriera diplomatica durata 38 anni, durante la quale ha svolto servizio in molti luoghi di cruciale importanza per gli interessi del nostro Paese, ma anche in molte sedi spesso difficili e pericolose, se non addirittura veri e propri teatri di guerra come: l’Iran, la Somalia, il Sudan, la Libia, il Bangladesh. Nel 1991 è stato nominato per la prima volta Ambasciatore d’Italia a Dhaka in Bangladesh.Negli anni a seguire, è stato insignito di una lunga serie d’incarichi sempre più importanti: Ambasciatore in Sudan, in Libia, in Egitto e qui Rappresentante italiano presso la Lega Araba. Nel gennaio del 2008, è stato nominato, al grado apicale della carriera diplomatica, Ambasciatore di grado. Saggista e scrittore, è stato anche impegnato nella stesura di molti articoli e saggi di analisi e politica internazionale, tradotti e pubblicati anche in inglese e arabo. Dal 2013 è presidente della casa editrice tifernate LuoghInteriori e presidente dell’Istituto Euro-Mediterraneo e per il Mondo Arabo. 

Un confronto fra il diritto islamico e la tradizione giuridica occidentale nel nuovo libro del diplomatico Federico Lorenzo Ramaioli

È stato pubblicato il nuovo libro, in inglese, del diplomatico Federico Lorenzo Ramaioli, dal titolo “Juridical Perspectives between Islam and the West. A Tale of Two Worlds” (Palgrave Macmillan, 2024), nel quale si affronta in maniera sistematica una comparazione tra i fondamenti del diritto islamico e la tradizione giuridica occidentale.

Nelle parole dell’autore, “per la prima volta, il libro non tratta di comparazioni tra norme, ma delle divergenze e delle affinità tra il modo di concepire grandi tematiche politiche e filosofiche nelle tradizioni di queste due grandi civiltà, a partire dal modo di concepire il potere e l’autorità, l’organizzazione statale, il ruolo dell’uomo e della ragione umana rispetto al diritto, l’obbligo e la vincolatività delle norme. Si tratta quindi di un’analisi preliminare ma necessaria, spesso omessa in letteratura, che tiene in considerazione gli aspetti culturali e religiosi dei rispettivi “mondi” di cui parla il titolo”. 

Di seguito la scheda dell’editore:
“Questo libro di filosofia del diritto comparata mira a formulare un nuovo approccio analitico alla tradizione giuridica islamica, basato sull’idea di categorie giuridiche, un concetto che facilita la comprensione e la lettura dei fenomeni giuridici. Fondandosi sul comparativismo e sul pluralismo giuridico, questo progetto intende evitare i “bias” causati dall’universalizzazione di concetti occidentali nell’analisi delle nozioni giuridiche di vari contesti, che inevitabilmente si traduce in un’errata comprensione delle idee e delle istituzioni non occidentali. Differenziandosi dalla letteratura esistente, questo progetto non si concentra su confronti sostanziali tra contenuti normativi, ma sulle prospettive che hanno contribuito a plasmare gli ordinamenti giuridici musulmani e occidentali. Il libro si concentra sulle questioni più rilevanti riguardanti le prospettive islamica e occidentale, come le diverse visioni riguardo alla spazialità normativa, al ruolo della ragione umana e al rapporto tra diritto, umanità e divinità. Oltre a contribuire alla filosofia giuridica, questo lavoro intende anche sviluppare e definire un nuovo approccio interdisciplinare, con l’obiettivo di fornire un punto di partenza per nuove analisi in ambiti di ricerca come il comparativismo, il pluralismo giuridico e il diritto costituzionale. Infine, formulando un nuovo approccio interdisciplinare, il testo fornisce una discussione fondamentale su un argomento in continua evoluzione che non sarà mai esplorato in modo esaustivo. In quanto tale, il libro intende ampliare le riflessioni accademiche sul rapporto tra Occidente e Islam, collocando infine questi concetti in un quadro concettuale adeguatamente ampio e contestualizzato.”

Federico Lorenzo Ramaioli, Juridical Perspectives between Islam and the West. A Tale of Two Worlds, Palgrave Macmillan, New York 2024, pp. 276, Euro 142,99.

Federico Lorenzo Ramaioli è entrato in carriera diplomatica nel 2015. Presta attualmente servizio all’Ambasciata di Doha ed è stato in precedenza Console a Friburgo. Ha collaborato con le cattedre di Filosofia del diritto e di Metodologia giuridica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Si è laureato con una tesi sulla Costituzione del Giappone, ha collaborato con il quotidiano “L’Indro”. I suoi scritti includono studi sul sistema istituzionale giapponese e sull’influenza religiosa negli ordinamenti islamici. Ha pubblicato diversi libri tra cui Quis Contra Nos. Storia della Reggenza del Carnaro da D’Annunzio alla Costituzione di Fiume (Historica, Cesena 2018), Dal Mito del Cielo alla Legge dello Stato. Kokutai e Ordinamento Giuridico in Giappone (Giappichelli, Torino 2022), Islamic State as a Legal Order. To Have No Law but Islam between Shari’a and Globalization (Routledge, Londra-New York 2022).

Pubblicato “La mia tela yemenita”, le straordinarie memorie dell’Amb. Amedeo Guillet

L’Amb. Amedeo Guillet è uno dei diplomatici italiani con una vita straordinariamente avventurosa. Non è certo un caso che su di lui siano state scritte ben due biografie, entrambe molto interessanti ed avvicenti da leggere. Si tratta di quella di Vittorio Dan Segre, “La guerra privata del tenente Guillet” (Corbaccio Editore, 1993) e quella di Sebastian O’Kelly, “Amedeo. Vita, avventure e amori di Amedeo Guillet, un eroe italiano in Africa Orientale” (Rizzoli, 2002).

Grazie all’impegno dei due curatori, il figlio Alfredo Guillet e Rosangela Barone, all’interesse dell’Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMEO) e al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione italiana è stato pubblicato qualche tempo fa un’imponente opera di Amedeo Guillet dal titolo “La mia tela yemenita” (ISMEO, 2022).

Come sottolinea l’Amb. Pasquale Terracciano in una nota all’inizio del libro “La mia tela yemenita non è solo un libro di straordinarie memorie, ma anche una significativa fonte storiografica, a disposizione di chi vorrà approfondire alcuni momenti cruciali nella storia dello Yemen e del ruolo svolto dalla diplomazia italiana al tempo.”

Il libro mette anche in luce gli storici rapporti privilegiati fra Italia e Yemen ed il ruolo dell’uno a favore dell’altro. Tra i tanti esempi di questo rapporto privilegiato si può ricordare da un parte che l’Italia fu il primo stato a riconoscere l’indipendenza dello Yemen dall’Impero ottomano e, dall’altra, che lo Yemen ha avuto un ruolo importante in favore dell’Italia nel quadro dei negoziati alle Nazioni Unite sulla questione del Trentino Alto-Adige. 

Le quasi mille pagine de “La mia tela yemenita” sono suddivise in due volumi, ricchissimi di approfondite note esplicative e bibliografiche e soprattutto di foto ed illustrazioni originali. Un eccezionale album di immagini che ripercorre tutta la vita di Amedeo Guillet e permette di scoprire e conoscere tanti altri aspetti della sua personalità e delle sue passioni. 

Per comprendere meglio la natura del libro è importante leggere le note esplicative dei due curatori che sono qui riportate solo per la parte iniziale:
“L’obiettivo dell’Autore, Amedeo Guillet, nel dettare il presente testo è stato quello di lasciare alle successive generazioni di Yemeniti e delle persone interessate allo Yemen, quindi non solo ad un ristretto numero di specialisti, il contributo di testimonianze emerse dalla sua associazione con lo Yemen e gli Yemeniti nel corso nella sua non breve esistenza. La sua scomparsa prima della revisione delle bozze di La mia tela yemenita ha posto i sottoscritti curatori, suoi assistenti nella stesura del testo («garzoni di bottega» del «maestro tessitore») di fronte alla drammatica alternativa: abbandonare il progetto di pubblicazione o farsi carico della responsabilità della revisione delle bozze e dell’affidamento del testo alle stampe – una responsabilità pesante, se si tiene conto che parte della dettatura da parte di Amedeo Guillet è stata fatta in età avanzata e che un buon numero di descrizioni di eventi e personaggi ‘secondari’, a suo tempo fatte, sarebbero state probabilmente soppresse da lui, se avesse curato personalmente la pubblicazione. Noi curatori, di converso, abbiamo ritenuto importante preservarle, in particolare quelle evocative di atmosfere non conosciute – spesso inimmaginabili – da parte delle attuali generazioni dei Paesi coinvolti.”  

Amedeo Guillet, La mia tela yemenita, (a cura di Rosangela Barone e Alfredo Guillet), ISMEO, Roma, 2022, 2 Voll., pp. 981, € 150.

I due volumi possono essere consultati gratuitamente in versione digitale sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Volume 1Volume 2).  

Amedeo Guillet, detto Comandante Diavolo, (1909 – 2010), è stato un ufficiale della cavalleria italiana e un diplomatico italiano. Come diplomatico, a partire dal 1947 prestò servizio a Il Cairo. Nel 1956 fu nominato incaricato d’affari prima e Ministro plenipotenziario poi, nello Yemen (1956-1962). Fu in seguito Ambasciatore d’Italia in Giordania (1962 – 1968) e in Marocco (1968 – 1971). Concluse la sua carriera come Ambasciatore in India (1971-1975). Sono state scritte su di lui due biografie da Vittorio Dan Segre e da Sebastian O’Kelly. Ha vissuto fra l’Irlanda e l’Italia ed è morto a Roma nel 2010 all’età di 101 anni. 

In ricordo dell’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri

Purtroppo pochi giorni fa è venuto a mancare l’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri, già Ambasciatore d’Italia a Belgrado, presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra e a Parigi. Ero stato in contatto con lui in questo ultimo anno per la realizzazione del suo libro “Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“ che avevo fortemente sostenuto. Il libro è stato pubblicato recentemente dalla Fondazione Ugo La Malfa ed è ora disponibile gratuitamente anche in versione digitale sul sito della Fondazione: https://www.fulm.org/collana-gli-scritti/
Leggere le sue pagine permetterà di apprezzare non solo le grandi capacità professionali e di analisi dell’Amb. Caracciolo di Vietri, ma anche di conoscere alcuni aspetti della sua personalità e, pure nelle descrizioni dei reciproci momenti più grigi, del suo grande attaccamento al nostro Paese e alla Francia in cui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. 

La Fondazione La Malfa presenterà il libro e con l’occasione commemorerà l’Ambasciatore Caracciolo, l’11 gennaio 2024 alle ore 18 presso la Fondazione Primoli in Via Zanardelli 1 a Roma. https://www.fulm.org/blog/in-ricordo-dellambasciatore-giovanni-caracciolo-di-vietri/

Il 13 dicembre 2023 si è tenuta a Parigi una commemorazione dell’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri (vedi comunicato ANSA)

Colgo l’occasione per riportare anche la segnalazione del libro che avevo fatto circolare qualche settimana fa in occasione dell’uscita della versione cartacea:

L’Ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, già Ambasciatore d’Italia a Parigi, ha da poco pubblicato il volume “Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“. Si tratta del il primo volume della collana saggistica “Scritti”, una nuova iniziativa editoriale della Fondazione Ugo La Malfa dedicata a temi di attualità nazionale e internazionale.

Il libro, che esce con una prefazione di Giorgio La Malfa e una introduzione di Roberto Antonione, Segretario Generale dell’Iniziativa Centro Europea (InCE), raccoglie le Lettere firmate da l’Abate Galiani, nom de plume dell’Ambasciatore Caracciolo di Vietri, pubblicate sul “Commento Politico”, blog online della stessa Fondazione, dal marzo 2021 all’ottobre 2022. Scritte settimanalmente, le epistole dell’Abate Galiani percorrono questi anni densi di avvenimenti, osservati attraverso lo svolgimento della vita politico-culturale francese e del suo rapporto con l’Italia.

“Le corrispondenze dell’Abate Galiani – scrive La Malfa – partivano dagli eventi della settimana ma da essi risalivano ad aspetti di fondo della vita politica, amministrativa e culturale della Francia. Non erano note giornalistiche, ma analisi di qualcuno che conosceva a fondo la storia e i caratteri del Paese transalpino. La Fondazione Ugo La Malfa ha deciso che queste Lettere da Parigi meritassero di essere raccolte in un volume. Come vedranno i lettori, considerate nel loro insieme queste missive sono un vero e proprio libro sulla Francia contemporanea”.

Giovanni Caracciolo di Vietri,  Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“, Fondazione Ugo La Malfa, 2023. 

La versione cartacea del libro può essere richiesta alla fondazione all’indirizzo info@fulm.org. È gradita una erogazione liberale.  

Un’interessante recensione del libro scritta da Lodovico Luciolli è stata pubblicata su Altriitaliani.net il 23 ottobre scorso

Giovanni Caracciolo di Vietri, diplomatico italiano, ha prestato servizio, all’inizio della carriera, come addetto al Gabinetto di Aldo Moro e successivamente presso le Ambasciate di Addis Abeba e Washington. A Roma, ha collaborato in qualità di Consigliere Diplomatico aggiunto con il Presidente Francesco Cossiga per tutto il settennato. Al Ministero degli Esteri, ha ricoperto gli incarichi di Vice Direttore Generale dell’Emigrazione e degli Affari Sociali e di Direttore Generale dei Paesi dell’Europa. E’ stato Ambasciatore d’Italia a Belgrado, presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra e a Parigi. Terminato il servizio attivo, nel 2013 gli è stata affidata la guida, per i successivi sei anni e in qualità di Segretario Generale, dell’InCE (Iniziativa Centro-Europea), la più antica organizzazione di cooperazione regionale operante nei Balcani e in Europa centrale.

In libreria il quarto volume delle “Lettere sul Mondo dal Circolo di Studi Diplomatici”

È stato pubblicato il quarto volume dal titolo “Lettere sul Mondo dal Circolo Studi Diplomatici” con Autori Vari, diplomatici non più in servizio, facenti parte del Circolo Studi Diplomatici. Il volume di quest’anno contiene testi degli Ambasciatori Maria Assunta Accili, Adriano Benedetti, Jolanda Brunetti, Paolo Casardi, Gabriele Checchia, Giorgio Malfatti di Montetretto, Maurizio Melani, Laura Mirachian, Giuseppe Morabito, Roberto Nigido e Stefano Ronca.

Ecco la scheda del libro elaborata dall’editore:

“La realtà internazionale, i rapporti tra gli Stati, l’azione delle istituzioni multilaterali, le attività delle ONG e delle grandi Multinazionali, diventano sempre più complessi e di difficile decifrazione. In un mondo globalizzato, in continua mutazione tra decadenze di ideologie e risorgenze di estremismi politici e religiosi. Le nuove minacce transnazionali si fanno gioco dei confini statali. Per orientarsi tra i tortuosi sentieri della politica internazionale si rivela davvero preziosa l’attività del Circolo di Studi Diplomatici, istituito nel 1968, nel quale Ambasciatori d’Italia non più in servizio si riuniscono regolarmente per scambiarsi impressioni e valutazioni sulle problematiche internazionali di maggiore attualità che riversano poi nelle “Lettere Diplomatiche”. Il presente volume della Collana “Osservatorio Globale” di Mazzanti Libri, raccoglie, analogamente a quelli degli scorsi anni, le Lettere prodotte nel 2023. Una visione quindi della realtà internazionale offerta da chi ha acquisito una insostituibile esperienza nelle relazioni internazionali avendovi operato in prima persona in tanti anni di carriera diplomatica.”

Autori Vari, Lettere sul Mondo dal Circolo di Studi Diplomatici 4/2023, Mazzanti Libri, 2023, pp. 186, Euro 20.00.

Il volume può essere acquistato in libreria o ordinato attraverso le principali librerie online (es. www.ibs.itwww.amazon.it) o direttamente attraverso il sito della Mazzanti Libri

Il Circolo di Studi Diplomatici è stato fondato nel 1968 ad iniziativa di un gruppo di Ambasciatori non più in servizio con l’obiettivo di non disperdere le esperienze e le competenze dei vertici della carriera diplomatica italiana anche dopo la loro cessazione dal servizio attivo. 

Tutte le Lettere pubblicate si possono trovare nell’archivio digitale del Circolo Studi Diplomatici: https://circolostudidiplomatici.unilink.it/

Ristampato il libro dell’Amb. Luigi Vittorio Ferraris sugli Accordi di Helsinki del 1975

È stato ristampato un importante volume originariamente pubblicato dall’Amb. Luigi Vittorio Ferraris nel 1977 e ormai introvabile. Si tratta del libro “Testimonianze di un negoziato. Helsinki – Ginevra – Helsinki 1972-75“, un testo fondamentale per ricostruire l’intenso lavoro diplomatico che portò agli accordi di Helsinki del 1975, l’Atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa. La nuova edizione del libro che è stata realizzata a cura dell’Associazione Amici di Luigi Vittorio Ferraris ha una introduzione del Prof. Luca Micheletta.
Il volume assume particolare importanza in vista del cinquantesimo anniversario degli Accordi di Helsinki che ricorrerà nel 2025 e si colloca nel filone di ricerca e di documentazione del ruolo che l’Italia ha svolto nelle varie fasi del processo che ha portato alla creazione dell’attuale Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. In questo filone va anche ricordato il libro dell’Amb. Antonio Armellini “L’ Italia e la Carta di Parigi della CSCE per una nuova Europa“, pubblicato recentemente e disponibile online.

Dalle note della quarta di copertina del libro di Luigi Vittorio Ferraris:

“Questo libro fu pubblicato per la prima volta nel 1975, subito dopo la firma dell’Atto Finale di Helsinki, a cura di Luigi Vittorio Ferraris, uno dei più importanti esponenti della diplomazia italiana del Novecento e uno dei testimoni del negoziato. Con questa pubblicazione si vollero documentare risvolti e difficoltà della trattativa, mostrare il buon merito della politica estera dell’Italia e quello spirito di Helsinki che guidò tutti i protagonisti, convinti che la pace nel mondo si costruisse a cominciare da un continente europeo che doveva ritrovare la sua unità, e che su questa pace riposassero le speranze di affrontare le sfide globali del futuro.”

Luigi Vittorio Ferraris,  Testimonianze di un negoziato. Helsinki – Ginevra – Helsinki 1972-75, Tab edizioni, Roma, 2023, pp. 948, € 60,00.

È possibile consultare l’indice e le prime pagine del libro sul sito della casa editrice

Luigi Vittorio Ferraris (1928-2018) è stato un diplomatico, consigliere di Stato e professore universitario. Dopo la laurea in giurisprudenza (1949), è entrato in diplomazia nel 1952 e ha concluso la sua brillante carriera come ambasciatore in Germania (1980-1987). Consigliere di Stato dal 1987 al 2000, ha partecipato attivamente alla CSCE a Helsinki e Ginevra (1972-1975). Autore di numerosi libri e articoli, dal 1976 ha insegnato relazioni internazionali in diverse università italiane.

Pubblicato il “Manuale di politica estera italiana” di Emidio Diodato e Raffaele Marchetti

E’ stato pubblicato dal Prof. Raffaele Marchetti e dal Prof. Emidio Diodato un libro dal titolo “Manuale di politica estera italiana”  (Il Mulino, 2023). Si tratta del primo manuale di politica estera con una prospettiva politologica, dove vengono riassunte e sistematizzate una serie di riflessioni sulla nostra politica estera con numerosi i riferimenti e citazioni di diplomatici italiani.

Questa la scheda editoriale del libro:
“Il volume intende fornire una sistematica panoramica dei principali aspetti della politica estera italiana e si propone come testo fondativo per gli studi politologici e più in generale per il dibattito pubblico sul tema. In questo senso il manuale non è solo uno strumento analitico che raccoglie il sapere accumulatosi negli anni all’interno degli studi internazionalistici, ma rappresenta anche una componente di una risposta accademica a un rinnovato interesse verso la politica estera italiana; e questo in un periodo di transizione internazionale che richiede sempre più una conoscenza adeguata dell’azione del nostro paese in Europa e nel mondo. Si approfondiscono le diverse prospettive da cui il tema della politica estera è affrontato, con particolare attenzione alla formulazione delle politiche e al processo decisionale inteso come politica pubblica. Il testo si rivolge a studenti, ricercatori, studiosi e giornalisti che vogliano comprendere il più ampio dibattito delle relazioni internazionali e del ruolo dell’Italia.”

Emidio Diodato, Raffaele Marchetti, Manuale di politica estera italiana, Il Mulino, Bologna, 2023, pp. 256, € 24,00. 

Emidio Diodato è professore ordinario di Scienza politica presso l’Università per Stranieri di Perugia, dove insegna Politica comparata e Politica internazionale. È chair dello Standing Group Relazioni internazionali (SGRI) della SISP. 

Raffaele Marchetti è professore ordinario di Scienza politica presso la Luiss Guido Carli, dove insegna Relazioni internazionali. È membro del comitato scientifico del NATO Defence College e del Finnish Institute of International Affairs.  

L’Amb. Giovanni Caracciolo pubblica le sue “Lettere da Parigi”

L’Ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, già Ambasciatore d’Italia a Parigi, ha da poco pubblicato il volume “Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“. Si tratta del il primo volume della collana saggistica “Scritti”, una nuova iniziativa editoriale della Fondazione Ugo La L’Amb. Giovanni Caracciolo pubblica le sue “Lettere da Parigi” Malfa dedicata a temi di attualità nazionale e internazionale.

Il libro, che esce con una prefazione di Giorgio La Malfa e una introduzione di Roberto Antonione, Segretario Generale dell’Iniziativa Centro Europea (InCE), raccoglie le Lettere firmate da l’Abate Galiani, nom de plume dell’Ambasciatore Caracciolo di Vietri, pubblicate sul “Commento Politico”, blog online della stessa Fondazione, dal marzo 2021 all’ottobre 2022. Scritte settimanalmente, le epistole dell’Abate Galiani percorrono questi anni densi di avvenimenti, osservati attraverso lo svolgimento della vita politico-culturale francese e del suo rapporto con l’Italia.

“Le corrispondenze dell’Abate Galiani – scrive La Malfa – partivano dagli eventi della settimana ma da essi risalivano ad aspetti di fondo della vita politica, amministrativa e culturale della Francia. Non erano note giornalistiche, ma analisi di qualcuno che conosceva a fondo la storia e i caratteri del Paese transalpino. La Fondazione Ugo La Malfa ha deciso che queste Lettere da Parigi meritassero di essere raccolte in un volume. Come vedranno i lettori, considerate nel loro insieme queste missive sono un vero e proprio libro sulla Francia contemporanea”.

Giovanni Caracciolo di Vietri,  Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“, Fondazione Ugo La Malfa, 2023, pp. 

La versione cartacea del libro può essere richiesta alla fondazione all’indirizzo info@fulm.org. È gradita una erogazione liberale.  E’ prevista una presentazione presso la Fondazione Ugo La Malfa a Roma a fine novembre. Dopo quella data sarà disponibile la versione digitale del volume.

Un’interessante recensione del libro scritta da Lodovico Luciolli è stata pubblicata su Altriitaliani.net il 23 ottobre scorso 

Giovanni Caracciolo di Vietri, diplomatico italiano, ha prestato servizio, all’inizio della carriera, come addetto al Gabinetto di Aldo Moro e successivamente presso le Ambasciate di Addis Abeba e Washington. A Roma, ha collaborato in qualità di Consigliere Diplomatico aggiunto con il Presidente Francesco Cossiga per tutto il settennato. Al Ministero degli Esteri, ha ricoperto gli incarichi di Vice Direttore Generale dell’Emigrazione e degli Affari Sociali e di Direttore Generale dei Paesi dell’Europa. E’ stato Ambasciatore d’Italia a Belgrado, presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra e a Parigi. Terminato il servizio attivo, nel 2013 gli è stata affidata la guida, per i successivi sei anni e in qualità di Segretario Generale, dell’InCE (Iniziativa Centro-Europea), la più antica organizzazione di cooperazione regionale operante nei Balcani e in Europa centrale.