Pubblicato “Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni” del diplomatico Matteo Romitelli

Il diplomatico Matteo Romitelli ha pubblicato “Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni” un originale libro in cui raccoglie e condivide venticinque anni di letture.

Questa la descrizione del libro dalla prefazione dell’autore: “Milleseicento piccole o assai piccole recensioni, ovvero critiche e giudizi, valutazioni e analisi su romanzi, saggi, opere poetiche. Schegge, brandelli, lacerti, residui, briciole. Brevi recensioni, talora brevissime, a evidenziare in pochi svelti tratti il lineamento essenziale di un romanzo o di un saggio, la trama di un’opera o la struttura di un testo. Di ogni volume narrativo tento di ricostruire fabula e intreccio, di ogni saggio ardisco enucleare il contenuto; quasi sempre mi butto a dare un giudizio compìto e pensoso, che raramente mi trova d’accordo.Non c’è schema, non c’è struttura, non c’è sistema nelle scelte che ho compiuto. Talora di un autore o di un’autrice ho letto quasi tutto; talaltra dopo un titolo quell’autore o quell’autrice l’ho completamente abbandonato. I percorsi saggistici riflettono le mie predilezioni, che sono sin troppo ampie e dispersive: storia delle relazioni internazionali, storia contemporanea, piccoli assaggi di storia antica, economia, politica, fisica divulgativa, scienze naturali, critica letteraria e musicale… Alcuni libri sono stati letti nei loro originali inglese, francese e spagnolo; il titolo in queste lingue dovrebbe essere di per sé sufficiente indizio di ciò. Il mio auspicio è che questo testo sia un compagno per altri assetati lettori in cerca di libri. Un vademecum, asistematico ma non inutile. Un’enciclopedia definitivamente abbandonata, ma ancora opportuna. Un dispensatore di buoni consigli. Un livre de cheve, se si vuole, da sfogliare velocemente prima di addormentarsi.Insomma, scrivo recensioni anche per salvare alla memoria e dall’oblio quello che ho letto cinque, dieci, venti anni fa. Per non lasciar naufragare almeno quella “lettura ulteriore” di cui parlava  Borges.”

Matteo Romitelli, Fatti di libri. Milleseicento piccole recensioni, Amazon, 2023, pp. 685, 18,00 € (versione Kindle 4,99 €)

Un estratto del libro può essere consultato sul sito Amazon.

Matteo Romitelli è nato a Pietrasanta nel 1973. È entrato nella carriera diplomatica nel 2001. In passato ha servito come Vicecapo missione a La Paz, Seoul, Berna e Rabat. Attualmente presta servizio, presso la Direzione generale per il Sistema Paese, come capo dell’ufficio che si occupa della ricostruzione dell’Ucraina.

“Diplomazia e Letteratura” nell’ultimo libro del Min. Plen. Paolo Trichilo

Il libro recentemente pubblicato dal Min. Plen. Paolo Trichilo, già Ambasciatore d’Italia a Lubiana, intitolato “Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura”  (ETPbooks, 2023) approfondisce il rapporto tra diplomazia e letteratura. Lo fa analizzando un tema finora poco noto, quello degli scrittori diplomatici che hanno vinto il premio Nobel per la letteratura. Sono figure molto diverse fra loro sia per quanto riguarda la loro vita ed esperienza, sia per quanto riguarda i generi e gli stili letterari. Tutti però sono accumunati dal fatto di essere stati, per un periodo di durata variabile, diplomatici.

Questa una citazione contenuta nel libro:
“Un fatto letterario poco noto è che tra i vincitori del Premio Nobel della Letteratura figurano otto diplomatici: Gabriela Mistral (1945), Alexis Léger, alias Saint John Perse (1960), Ivo Andrić (1961), Yorgos Seferis (1963), Miguel Angel Asturias (1967), Pablo Neruda (1971), Czesław Miłosz (1980), Octavio Paz (1990). Una donna, quattro latino-americani e quattro europei. “La diplomazia è di solito stereotipata come la raffinata arte del pranzo e della cena e i diplomatici come i mangiatori di loto. La verità è che la diplomazia è un’arte complessa che implica un mix di acume politico, finezza culturale, abilità linguistiche e capacità di conversazione per esercitare il potere della persuasione. La diplomazia è generalmente condotta con frasi brevi che rivelano tanto quanto nascondono. La poesia non è diversa” (Abhay Kumar, diplomatico e scrittore indiano).”

Paolo Trichilo, Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura, ETPbooks,  2023, pp. 316, 25,00 €. 

Per gentile concessione dell’editore, in allegato trasmetto le prime pagine del libro contenenti la bella prefazione dell’Amb. Liborio Stellino e l’introduzione dell’autore che ben sintetizza il contenuto del volume. 

Paolo Trichilo è entrato nella carriera diplomatica nel 1990. È attualmente Vice Direttore Generale delle Risorse e Innovazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il suo ultimo incarico all’estero è stato quello di Ambasciatore in Slovenia.  In precedenza è stato membro di varie Delegazioni Diplomatiche Speciali presso la CSCE, ha servito a Mulhouse (Console) e Ankara. Al rientro a Roma è stato Vicario del Coordinatore Antiterrorismo, membro della Task Force Iraq e della Delegazione Diplomatica Speciale in Iraq, Vicario dell’Unità di Crisi. In seguito è stato Vice Capo Missione a New Delhi e Rappresentante Permanente Aggiunto presso l’OCSE. A Roma ha anche ricoperto l’incarico di Consigliere Diplomatico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tra le sue precedenti esperienze, assistente presso la Cattedra di Diritti dell’Uomo all’Università LUISS; partecipante all’International Student Exchange Programme (ISEP) negli USA; Sottotenente di complemento nell’Arma Carabinieri.  

Claudio Miscia pubblica in portoghese il suo libro sul film di Scola ambientato in Angola

I libri scritti da diplomatici italiani sono per la maggior parte pubblicati in lingua italiana, ma ci sono anche diversi casi in cui sono disponibili in lingue diverse dalla nostra, soprattutto inglese e qualche volta francese. Non mancano tuttavia esempi di titoli che vengono tradotti in altre lingue, spesso legate al tema.

E’ questo il caso del libro del diplomatico Claudio Miscia, attualmente vice capo del Cerimoniale della Repubblica, dedicato ad un famoso film di Ettore Scola ambientato in Angola, originariamente pubblicato in italiano nel 2020, disponibile ora anche in lingua portoghese, in una traduzione curata dallo stesso autore.

In italiano il libro si intitola “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Angola?” mentre in portoghese ha un doppio titolo: “Um italiano em Angola – Perdidos na África” con riferimento al famoso il film di Ettore Scola che aveva come protagonisti Alberto Sordi e Nino Manfredi. Il film, infatti, uscì con due titoli diversi in Portogallo (il primo) ed in Brasile (il secondo).

La nuova versione portoghese non è una vera e propria traduzione di quella italiana, sebbene venga pubblicata successivamente. Poiché il libro si basa su una documentazione in lingua portoghese – non solo riviste, ma anche i fascicoli reperiti presso l’Archivio del Ministero degli Affari Esteri portoghese – è stata spesso la versione in italiano a dover comportare, a suo tempo, lo sforzo di traduzione. Inoltre, tenendo conto delle ovviamente diverse sensibilità tra Italia, Angola e Portogallo, le due versioni presentano numerose differenze. In un certo senso si può dire che Claudio Miscia, che è bilingue, ha lavorato in modo originale sia in italiano che in portoghese.

Ecco una breve descrizione del libro a cura dell’editore:
“Un viaggio sulle tracce del film girato nel 1968 da Ettore Scola. I personaggi, i luoghi, le musiche, gli aneddoti, analizzati nel loro contesto storico alla luce di una politica estera italiana audace e sorretta anche dal suo cinema. Uno studio basato su esplorazioni in Angola, interviste dei protagonisti o dei loro discendenti, articoli di stampa, documenti storici e diplomatici. Il rapporto con l’Africa, le celebrazioni del cinquantenario del film e quelle di Enrico Mattei. La prefazione è di Oscar Gil, probabilmente il più noto regista angolano”

Claudio Miscia, Um italiano em Angola. Perdidos na África. Na trilha do filme de Ettore Scola, Amazon, pp. 113. 

Il libro è disponibile, anche nella sua versione originale in italiano, su Amazon sia in versione cartacea e versione Kindle.

Claudio Miscia è nato a Roma il 18 maggio 1966 e si è laureato nel 1990 in Scienze Politiche all’Università di Roma “La Sapienza”. Dal 1992 è diplomatico: ha lavorato a Zurigo e a Skopje. È stato Console Generale a Rosario (2005-2009) e Ambasciatore d’Italia a Luanda (2016-2020). Attualmente è Vice Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica. 

La penna del diplomatico al XIV Festival della diplomazia

Anche quest’anno il Festival della Diplomazia, che si è svolto a Roma dal 19 al 27 ottobre, ha ospitato uno spazio dedicato ai libri scritti dai diplomatici. I quattro incontri si sono svolti online ed hanno visto la presenza dell’autore e di un interlocutore per conversare sul libro con la moderazione di Stefano Baldi. E’ stata un’occasione unica per conoscere meglio l’autore e approfondire con lui la natura ed i temi del libro.

I video degli incontri sono disponibili online su Youtube. 

– La diplomazia italiana dal Risorgimento alla Prima Repubblica di Luciano Monzali (interlocutore Paolo Soave) – 19 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/k4xzuvxF7ZM
Pagina web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/la-diplomazia-italiana-dal-risorgimento-alla-prima-repubblica/

– Macedonia del Nord. Natura, escursioni e cultura di Alessio Liquori (interlocutori Ilona Mestis e Domenico Perri) – 20 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/uaCa4MjPVl8
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/macedonia-del-nord-natura-escursioni-e-cultura/

– Diplomazia, ninfa gentile… Bagliori lontani di vita diplomatica di Giusandrea Mochi Onory (interlocutore Raimondo Cagiano de Azevedo) – 23 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/lDYAr3X3FVo
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/la-penna-del-diplomatico-presenta-diplomazia-ninfa-gentile/

– I Demoni. Storie di letteratura e geopolitica di Ferdinando Gentilini (interlocutore Maria Luisa Fantappiè) – 24 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/lDYVnL0Udmc
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/i-demoni/

Oltre agli eventi online è stata organizzata anche un presentazione dal vivo del libro “Gabriele Paresce, Memorie di un diplomatico. Londra, Washington, Seoul (1931-1966) (a cura di Giuseppe Spagnulo), con la partecipazione del curatore, di Ferdinando Salleo e di Ludovico Ortona. La presentazione si è svolta il 27 ottobre presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri e è stata anche l’occasione di presentare la collana di libri “Memorie e studi diplomatici” (diretta da Stefano Baldi) della casa editrice Editoriale Scientifica, all’interno della quale è stato pubblicato il volume.   

Video sulle Ambasciate e Residenze italiane all’estero nella collana editoriale dell’Amb. Gaetano Cortese

È online il video relativo ad una visita virtuale di alcune delle più belle Ambasciate e delle Residenze Italiane all’estero attraverso i volumi pubblicati dall’Amb. Gaetano Cortese nella collana dell’editore Carlo Colombo. Oltre ad una breve descrizione di ogni sede diplomatica, il video contiene una serie di immagini dei prestigiosi edifici e degli interni, comprese alcune opere d’arte.

Gaetano Cortese è il fondatore e curatore, dal 2000 ad oggi, della collana di libri dell’Editore Carlo Colombo dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero.

La collana (ed il video) include i seguenti volumi: L’Ambasciata d’Italia a Bruxelles in italiano e francese, l’Ambasciata d’Italia a Londra in italiano e inglese, l’Ambasciata d’Italia a Lisbona in italiano e portoghese, l’Ambasciata d’Italia a L’Aja in italiano e olandese, il Palazzo di Sophialaan in italiano e olandese, il Palazzo sul Potomac in italiano e inglese, L’Ambasciata d’Italia a Washington in italiano, la Villa di Inkognitogaten in italiano e norvegese, il Palazzo sul Potomac in inglese – II Edizione, Villa Firenze in italiano e inglese, Il Palazzo Metternich nel bicentenario del Congresso di Vienna, in italiano e tedesco, Il Palazzo Metternich nel centosettantesimo anniversario della sua costruzione, in italiano e tedesco, L’Ambasciata d’Italia a Vienna in italiano e tedesco, Il Palazzo sul Tiergarten in italiano e tedesco, L’Ambasciata d’Italia a Berlino in italiano e tedesco, Il Palazzo di Venezia a Istanbul in italiano, L’Ambasciata d’Italia ad Ankara in italiano, Villa Tarabya in italiano, Casa d’Italia e Consolato Generale d’Italia ad Istanbul in italiano, Il Palazzo di Avenue Legrand in italiano, La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso Sua Maestà il Re dei Belgi in italiano, Il Palazzo dei Conti di Pombeiro in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Portogallo in italiano, Il Palazzo di Oakhill in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Svezia in italiano, Il Palazzo dei Marchesi di Amboage in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Spagna in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Egitto in italiano e inglese, Il Palazzo sulla Fredericiagade in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Danimarca in italiano, La Residenza dell’Ambasciatore d’Italia nel Regno dei Paesi Bassi in italiano, L’Ambasciata d’Italia in Olanda in italiano, Oltre 150 anni di Amicizia italo-belga in italiano e Dove la Diplomazia incontra l’Arte in italiano.

Per ulteriori notizie sui Libri fotografici sulle Rappresentanze diplomatiche italiane all’estero: http://baldi.diplomacy.edu/diplo/booksres.htm

La Macedonia del Nord nel primo libro del diplomatico Alessio Liquori

Quattro anni passati in un Paese (questi sono in genere gli anni che un diplomatico trascorre nella sede in cui viene destinato), permettono ad un diplomatico di conoscere a fondo il Paese stesso e di approfondirne gli aspetti politici, economici, sociali, culturali, storici e via discorrendo. Ma gli anni trascorsi in una sede estera costituiscono anche un’opportunità per scoprire anche altri aspetti del Paese, magari conciliando le proprie passioni personali. E’ questo il caso del diplomatico Alessio Liquori che per quattro anni ha prestato servizio a Skopje, come Primo Segretario di Legazione. Da questa esperienza nasce il libro che ha appena pubblicato dal titolo “Macedonia del Nord. Natura, escursioni e cultura” (Edizioni del Gran Sasso, 2023), unico nel suo genere, che permette di scoprire un Paese ancora poco noto, attraverso i percorsi naturali selezionati dall’autore e le belle foto da lui scattate.

Ecco quanto scrive l’autore del libro:
“Perché andare in Macedonia del Nord? Potrei dire che è una bellissima regione, elencare i motivi salienti di un viaggio da quelle parti, stuzzicare la curiosità dei potenziali visitatori con mille frasi a effetto, ma la verità che tutti noi escursionisti conosciamo è che non c’è un motivo in particolare valido per visitare quella o quell’altra montagna, se non la nostra inarrestabile sete esplorativa, mossa da motivazioni personalissime e insindacabili. Perché dunque andare sulle montagne della Macedonia del Nord, così come su qualsiasi altra montagna? La risposta migliore è sempre quella, straordinaria e al tempo stesso banalissima, che diede Mallory a chi gli chiedeva perché voleva andare sull’Everest: “Because it’s there”

Alessio Liquori, Macedonia del Nord. Natura, escursioni e cultura, Edizioni del Gran Sasso, Roma, 2023, pp. 256, 15,00 euro

Il libro può essere acquistato tramite il sito dell’editore  Edizioni del Gran Sasso

Alessio Liquori è nato a Milano nel 1976. Diplomatico di carriera dal 2014, è attualmente Primo Segretario alla Rappresentanza Permanente presso l’ONU a Vienna e dal 2017 al 2021 è stato in servizio presso l’Ambasciata d’Italia a Skopje (Macedonia del Nord). È alpinista, escursionista, ciclista e fotografo dilettante.

Nuova edizione del libro “Le delusioni della libertà” dell’Amb. Paolo Vita-Finzi

La IBL Libri ha ripubblicato, nella sua nuova collana dedicata ai “Liberalismi eccentrici”, il libro “Le delusioni della libertà” dell’Amb. Paolo Vita-Finzi originariamente uscito nel 1961. La nuova edizione, curata da Claudio Giunta, professore di letteratura italiana all’Università di Trento, è arricchita da una sua introduzione e da un saggio dello storico Francesco Perfetti. la ripubblicazione di questo significativo volume è un’ottima occasione per riscoprire (o scoprire) uno dei più dotati e originali diplomaticiscrittori italiani. Molto calzante è la descrizione che il Prof. Giunta fornisce di Paolo Vita-Finzi nella sua introduzione: “Negli anni vissuti all’estero come console e ambasciatore, Vita-Finzi annota, raccoglie, studia, scrive. E’ come se il tempo libero lasciatogli dalla professione dovesse essere riempito dalla scrittura e dalla lettura, cioè come se questa, non l’altra, fosse la sua autentica vocazione: come se il diplomatico avesse imposto le sue leggi al letterato e questo approfittasse di ogni occasione, di ogni vacanza dall’ufficio per riprendersi i suoi diritti.”

Questa è la scheda dell’editore:

“Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti e Giuseppe Prezzolini, poi Benedetto Croce, Gaetano Mosca e Vilfredo Pareto: che cosa accomuna questi intellettuali vissuti tra Otto e Novecento? Per Paolo Vita-Finzi furono tutti, ciascuno a proprio modo, dei precursori inconsapevoli del fascismo. Critici dei meccanismi di quella democrazia liberale che ai loro tempi andava lentamente affermandosi, si lasciarono sedurre, in vario grado, da teorie e ideologie che da una parte (a sinistra) mitizzavano il popolo e dall’altra (a destra) l’uomo forte: dottrine intrise di motivi antiparlamentari e rivoluzionari, non aliene dal culto della violenza. Pubblicato per la prima volta nel 1961 per l’editore Vallecchi (alcune pagine erano uscite tra il 1954 e il 1958 sul settimanale «Il Mondo»), “Le delusioni della libertà” si compone di diciotto brevi capitoli nei quali si delineano i profili di alcuni tra i principali intellettuali italiani e francesi che hanno tradito gli ideali democratici. Segnalatosi immediatamente come un’importante riflessione per comprendere la genesi e il significato del fascismo, il valore storiografico del libro rimane inalterato nonostante i numerosi studi sul tema pubblicati nel corso degli anni. Con il suo stile chiaro e brillante, Vita-Finzi conduce il lettore nel cuore delle questioni e delle idee di questi pensatori, disegnando, insieme, il ritratto di un’epoca.”

Paolo Vita Finzi, Le delusioni della libertà, IBL Libri, Milano, 2023, pp. 288, 18,00 €

Paolo Vita-Finzi nacque a Torino il 31 marzo 1899 e vinse il concorso diplomatico del 1924. E’ stato Vice-Console in Germania e in Tunisia, Console nel Caucaso sovietico, Console Generale in Rosario e Sydney. Nel 1938, Vita-Finzi deve lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali e si trasferisce in Argentina. Dopo la fine della guerra rientra in carriera ed è Console Generale a Londra (1947-50, Ministro in Finlandia (1951-53), Ambasciatore in Norvegia (1955-58), Delegato all’Assemblea Generale e al Consiglio Economico delle Nazioni Unite (1959-61). E’ stato infine Ambasciatore d’Italia a Budapest. Rappresenta un esempio dei più singolari di diplomaticoscrittore, autore di numerosi saggi ed articoli.

Pubblicato dall’Ambasciata d’Italia a Riad il libro “Italia – Arabia Saudita: novant’anni di relazioni diplomatiche (1932-2022)”

Nel 2022 si sono celebrati i 90 anni di relazioni diplomatiche tra Italia ed Arabia Saudita (1932-2022) e l’Ambasciata d’Italia a Riad ha pertanto realizzato una pubblicazione dal titolo “Italia – Arabia Saudita: novant’anni di relazioni diplomatiche (1932-2022)” (Silvana editoriale, 2022) che ripercorre le tappe del partenariato bilaterale da varie angolature.

Qui di seguito la scheda descrittiva elaborata dall’Ambasciata d’Italia a Riad:

“Con l’ausilio di materiale fotografico degli Archivi storico-diplomatico del MAECI, della Presidenza della Repubblica, dell’Istituto Luce e Getty Images, il volume riprende in chiave storica i momenti salienti che hanno avvicinato i due Paesi lungo questi 90 anni, iniziati dal riconoscimento italiano del Regno nel 1932, proprio nell’anno della sua fondazione.

 Si prende quindi in rassegna la ripresa dell’interscambio commerciale del periodo post-bellico, la “diplomazia dell’amicizia” di Aldo Moro, la collaborazione nella gestione delle crisi dello scenario mediorientale negli ottanta e novanta e post 11 settembre, fino alla contemporaneità del rapporto bilaterale alla luce del processo di modernizzazione innescato della Vision 2030 (la strategia saudita di riforme lanciata nel 2016).  Il volume dedica particolare attenzione all’evento chiave di questo novantesimo anniversario, ovvero la riunione della Commissione Mista a livello ministeriale ed il connesso Investment Forum, che si sono svolti a Riad il 27 giugno 2022 in presenza di numerosi attori istituzionali e del settore privato da ambo le Parti.

Obiettivo della pubblicazione è valorizzare la radicata presenza italiana in Arabia Saudita, a partire dalla Scuola italiana a Gedda, le nostre missioni archeologiche di recupero del patrimonio storico (sito di Dumat al Jandal) e la nostra proiezione imprenditoriale tra Dammam (polo petrolifero del Paese), Riad (in pieno rinnovamento architettonico ed urbano), Gedda (porto inserito lungo le rotte tra Asie, Africa ed Europa) e NEOM (la futuristica smart city in costruzione sul Mar Rosso).  Una serie di articoli illustrano progetti di cooperazione in vari ambiti collegati alla Vision 2030 e realizzati da nostre eccellenze: si passa dalla progettazione architettonica di opere iconiche (la Maraya Concert Hall di Al Ula dello Studio Gio’ Forma ed il nuovo polo museale di Diriyah dello Studio Schiattarella Associati), alla mobilità sostenibile (metro di Riad di Webuild), a sistemi tecnologici avanzati (elicotteri AgustaWestland di Leonardo) e alla gestione di grandi eventi culturali (il programma Riyadh Art a cura della Proger).

Il libro, bilingue italiano e arabo,  ed è stato pubblicato dalla Silvana editoriale.”

Ambasciata d’Italia a Riad, Italia – Arabia Saudita Novant’anni di relazioni diplomatiche (1932-2022), Silvana editoriale, Milano, 2022, pp. 95+95, € 35,00.

Il libro è consultabile e scaricabile in formato digitale dal sito dell’Ambasciata ed acquistabile in formato rilegato sui principali canali di distribuzione.

Inaugurata a Vienna la mostra “La Penna del Diplomatico” in occasione del ”Festival di letteratura italiana”

Nell’ambito del Festival di letteratura italiana “La Fonte”, svoltosi a Vienna è stata inaugurata il 4 marzo 2023, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, la mostra “La Penna del Diplomatico”, realizzata dall’Ambasciatore Stefano Baldi.

L’esposizione, costituita da 18 pannelli tematici con 340 copertine di libri, illustra un lato meno conosciuto dei diplomatici che è rappresentato dai volumi che hanno pubblicato. La mostra si basa sul più vasto progetto di ricerca “La penna del diplomatico” che l’Autore conduce da oltre 20 anni e cha ha portato all’individuazione e catalogazione di 1400 libri pubblicati da oltre 340 autori diplomatici.

I generi che più interessano i diplomatici italiani e li stimolano a pubblicare libri, sono soprattutto la storia e la politica internazionale, oltre alle memorie. Non mancano tuttavia i libri di narrativa e di poesia, oltre ai numerosi volumi dedicati ai Palazzi che ospitano le Rappresentanze diplomatiche all’estero. Una sezione della mostra è infine dedicata ai diversi volumi pubblicati in lingua straniera.

 

 

L’Ambasciatore Stefano Pontecorvo pubblica il libro “L’ultimo aereo da Kabul”

L’Amb. Stefano Pontecorvo, ex Ambasciatore d’Italia a Islamabad ed ex Alto Rappresentante civile della NATO in Afghanistan, ha appena pubblicato il libro dal titolo “L’ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile” (Piemme, 2022) nel quale racconta, da protagonista, gli ultimi giorni del drammatico passaggio di poteri e della evacuazione dall’Afghanistan.

Questa la descrizione del libro fornita dall’editore:
“Per capire il fallimento americano e della missione Nato in Afghanistan. Per capire le complessità politiche, etniche e sociali di uno stato grande due volte l’Italia. Per capire il mondo che verrà. «Alle 18.21 di venerdì 27 agosto 2021 terminò formalmente l’avventura afghana della NATO. In quel momento il C130 italiano sul quale ero imbarcato, ultimo rappresentante dell’Alleanza Atlantica a lasciare il paese, passò il confine tra l’Afghanistan e il Pakistan. Per la prima volta in vent’anni l’Afghanistan era senza presenza NATO. Lasciammo il paese e lo lasciammo male, in mano a quegli stessi talebani che avevamo cacciato dal potere in poche settimane venti anni prima. E lasciammo un paese che aveva creduto in noi e una popolazione condannata ancora una volta, non certo per scelta, a un futuro ben diverso da quello che le avevamo fatto intravedere.» Ne L’ultimo aereo da Kabul, Stefano Pontecorvo racconta l’ultimo anno e mezzo della repubblica islamica dell’Afghanistan, le cause profonde che hanno portato alla resa militare e al crollo delle istituzioni. Attraverso una breve storia del paese, l’autore mette in luce le caratteristiche immutabili che avrebbero dovuto farci prendere decisioni diverse da quelle che abbiamo via via preso, dalla Conferenza di Bonn, che aveva creato il moderno Afghanistan fino all’Accordo di Doha, che si è rivelata purtroppo la campana a morto per la repubblica. Un testo essenziale per capire un mondo complesso lontano da noi. Per capire gli errori dell’Occidente. Per capire meglio il nuovo ordine mondiale che si sta prefigurando anche con la guerra in Ucraina.”
Stefano Pontecorvo, L’ultimo aereo da Kabul. Cronaca di una missione impossibile, Piemme, Roma, 2022, pp. 310, 18,50 €

Stefano Pontecorvo è entrato in carriera diplomatica nel 1985 e da ultimo ha ricoperto l’incarico di “NATO Senior Civilian Representative to Afghanistan” nel 2020-2021. In precedenza, è stato Ambasciatore d’Italia in Pakistan dal 2015 al 2020 e Consigliere Diplomatico del Ministro della Difesa italiano dal 2013 al 2015. È stato anche Vice-Capo Missione presso l’Ambasciata Italiana a Londra, Vice-Direttore Generale per l’Africa Sub-Sahariana presso il Ministero degli Affari Esteri italiano e Vice-Capo Missione presso l’Ambasciata Italiana a Mosca. Nella sua carriera ha ricoperto vari incarichi a Bruxelles, nell’allora Segretariato Generale del Consiglio UE come Capo dell’Ufficio Balcani in PESC, poi aggregato al Patto di Stabilità per l’Europa sudorientale come Capo del Tavolo per la stabilità e la sicurezza nei Balcani e successivamente ha prestato servizio presso la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’UE, dove ha ricoperto la carica di Consigliere RELEX e Vice Rappresentante PSC.