Il “Cerimoniale diplomatico” nel nuovo libro di Claudio Miscia

Claudio Miscia, Vice Capo del Cerimoniale della Repubblica, ha appena pubblicato un nuovo libro dal titolo “Cerimoniale Diplomatico. Il fascino discreto del protocollo internazionale dietro le quinte della diplomazia” (Amazon, 2024). Il volume trae spunto dalla lunga esperienza maturata dall’autore nel Cerimoniale Diplomatico. Il volume ha una prefazione dell’Amb. Riccardo Guariglia, Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Questa la scheda dell’editore:
“Scopri il fascino discreto del protocollo internazionale dietro le quinte della diplomazia. Questo libro non è un manuale: è un passaporto per un mondo dove le cortesie diplomatiche, l’organizzazione di eventi e i simboli dello Stato prendono vita attraverso racconti vivaci, aneddoti storici, esperienze personali. L’autore, che ha anni di esperienza nel cerimoniale diplomatico, conduce il lettore in un viaggio che trascende i confini professionali, offrendo a tutti, dagli appassionati di cultura internazionale ai curiosi, una bussola per navigare con eleganza e sensibilità attraverso incontri e cerimonie globali. “Cerimoniale diplomatico” è uno strumento essenziale per chi, dovendo interagire con persone o istituzioni straniere, deve comprenderne i pensieri e conoscerne le sensibilità, in modo da conquistarne il rispetto; è una finestra su un mondo dove le relazioni internazionali si intrecciano con la storia e la tradizione, reso accessibile e avvincente per chiunque voglia esplorarlo.”

Claudio Miscia è nato a Roma il 18 maggio 1966 e si è laureato nel 1990 in Scienze Politiche all’Università di Roma “La Sapienza”. Dal 1992 è diplomatico: ha lavorato a Zurigo e a Skopje. È stato Console Generale a Rosario (2005-2009) e Ambasciatore d’Italia a Luanda (2016-2020). È stato da ultimo Vice Capo del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica (2020-2024). E’ autore del libro “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Angola? Sulle tracce del film di Ettore Scola” (Amazon, 2020), pubblicato anche in versione portoghese.

“I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo” nel terzo volume della collana “Memorie e studi diplomatici”

È stato pubblicato uscito il terzo volume della Collana “Memorie e studi diplomatici” della casa editrice Editoriale Scientifica. Si tratta del libro intitolato “I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo. Dall’Italia a Tangeri, da Tangeri all’Italia” di Federica Onelli, Funzionario archivista di Stato presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, Bahija Simou, Direttrice degli Archivi Reali del Regno del Marocco e Luciano Monzali, Professore di Storia delle relazioni internazionali dell’Università degli Studi di Bari. 

Il volume ricostruisce il quadro delle relazioni bilaterali tra i due Regni nel corso del XIX secolo ed offre approfondimenti sul momento di avvio delle relazioni diplomatiche all’inizio dell’800 e sulle interazioni tra i due Paesi nei decenni conclusivi dello stesso secolo, quando l’Italia e il Marocco si trovarono ad essere attori del complesso gioco diplomatico dell’epoca dell’Imperialismo nello scacchiere mediterraneo.

La prefazione del libro è dell’Amb. Armando Barucco, attuale Ambasciatore d’Italia in Marocco che ben riassume la natura del libro: “I saggi raccolti nel volume dialogano tra loro. Lo studio introduttivo di Luciano Monzali offre una prospettiva d’insieme delle relazioni bilaterali nel corso del XIX secolo mentre gli scritti di Federica Onelli e di Bahija Simou approfondiscono delle tematiche solo accennate nelle pagine del professor Monzali. Tale struttura accompagna il lettore partendo dalla conoscenza delle dinamiche internazionali dell’area del Mediterraneo occidentale e delle strategie adottate in quel contesto dai governi europei, giungendo all’esame di aspetti e momenti più specificatamente italo-marocchini.” 


Federica Onelli, Bahija Simou, Luciano Monzali, I rapporti tra Italia e Marocco nel XIX secolo. Dall’Italia a Tangeri, da Tangeri all’Italia, Editoriale Scientifica, Napoli, 2023, pp. 256, 16,00 € 

La versione digitale del libro è liberamente disponibile online sul sito dedicato alla Collana: https://diplosor.wordpress.com/collana-di-libri/

La collana “Memorie e studi diplomatici“, diretta da Stefano Baldi, è dedicata a valorizzare figure ed attività della diplomazia italiana attraverso testimonianze e ricerche condotte da studiosi e storici. Tutti i libri della collana sono normalmente acquistabili in libreria e possono liberamente consultati online nella versione digitale.

Federica Onelli è Dottore di ricerca in Storia delle relazioni internazionali, funzionario archivista di Stato presso l’Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri, autrice di studi e ricerche dedicate alla politica estera italiana, con specifico riguardo all’ambito mediterraneo ed alla vicenda della diplomazia nazionale nel suo sviluppo storico.

Bahija Simou è Dottore di ricerca presso l’Università della Sorbona e presso l’Università Mohammed V di Rabat, direttrice degli Archivi Reali del Regno del Marocco, esperta di storia militare, autrice di saggi dedicati alla storia del Marocco ed alla sua proiezione internazionale.

Luciano Monzali è Professore di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari (Associato dal 2005, Ordinario dal 2018). Membro di comitati scientifici di riviste ed istituti storici, vanta una ricchissima produzione storiografica centrata su temi balcanici e mediterranei e sull’evoluzione delle correnti storiografiche in Italia. 

“Diplomazia e Letteratura” nell’ultimo libro del Min. Plen. Paolo Trichilo

Il libro recentemente pubblicato dal Min. Plen. Paolo Trichilo, già Ambasciatore d’Italia a Lubiana, intitolato “Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura”  (ETPbooks, 2023) approfondisce il rapporto tra diplomazia e letteratura. Lo fa analizzando un tema finora poco noto, quello degli scrittori diplomatici che hanno vinto il premio Nobel per la letteratura. Sono figure molto diverse fra loro sia per quanto riguarda la loro vita ed esperienza, sia per quanto riguarda i generi e gli stili letterari. Tutti però sono accumunati dal fatto di essere stati, per un periodo di durata variabile, diplomatici.

Questa una citazione contenuta nel libro:
“Un fatto letterario poco noto è che tra i vincitori del Premio Nobel della Letteratura figurano otto diplomatici: Gabriela Mistral (1945), Alexis Léger, alias Saint John Perse (1960), Ivo Andrić (1961), Yorgos Seferis (1963), Miguel Angel Asturias (1967), Pablo Neruda (1971), Czesław Miłosz (1980), Octavio Paz (1990). Una donna, quattro latino-americani e quattro europei. “La diplomazia è di solito stereotipata come la raffinata arte del pranzo e della cena e i diplomatici come i mangiatori di loto. La verità è che la diplomazia è un’arte complessa che implica un mix di acume politico, finezza culturale, abilità linguistiche e capacità di conversazione per esercitare il potere della persuasione. La diplomazia è generalmente condotta con frasi brevi che rivelano tanto quanto nascondono. La poesia non è diversa” (Abhay Kumar, diplomatico e scrittore indiano).”

Paolo Trichilo, Diplomazia e letteratura. Gli otto diplomatici vincitori del Premio Nobel per la letteratura, ETPbooks,  2023, pp. 316, 25,00 €. 

Per gentile concessione dell’editore, in allegato trasmetto le prime pagine del libro contenenti la bella prefazione dell’Amb. Liborio Stellino e l’introduzione dell’autore che ben sintetizza il contenuto del volume. 

Paolo Trichilo è entrato nella carriera diplomatica nel 1990. È attualmente Vice Direttore Generale delle Risorse e Innovazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il suo ultimo incarico all’estero è stato quello di Ambasciatore in Slovenia.  In precedenza è stato membro di varie Delegazioni Diplomatiche Speciali presso la CSCE, ha servito a Mulhouse (Console) e Ankara. Al rientro a Roma è stato Vicario del Coordinatore Antiterrorismo, membro della Task Force Iraq e della Delegazione Diplomatica Speciale in Iraq, Vicario dell’Unità di Crisi. In seguito è stato Vice Capo Missione a New Delhi e Rappresentante Permanente Aggiunto presso l’OCSE. A Roma ha anche ricoperto l’incarico di Consigliere Diplomatico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tra le sue precedenti esperienze, assistente presso la Cattedra di Diritti dell’Uomo all’Università LUISS; partecipante all’International Student Exchange Programme (ISEP) negli USA; Sottotenente di complemento nell’Arma Carabinieri.  

Pubblicato “La mia tela yemenita”, le straordinarie memorie dell’Amb. Amedeo Guillet

L’Amb. Amedeo Guillet è uno dei diplomatici italiani con una vita straordinariamente avventurosa. Non è certo un caso che su di lui siano state scritte ben due biografie, entrambe molto interessanti ed avvicenti da leggere. Si tratta di quella di Vittorio Dan Segre, “La guerra privata del tenente Guillet” (Corbaccio Editore, 1993) e quella di Sebastian O’Kelly, “Amedeo. Vita, avventure e amori di Amedeo Guillet, un eroe italiano in Africa Orientale” (Rizzoli, 2002).

Grazie all’impegno dei due curatori, il figlio Alfredo Guillet e Rosangela Barone, all’interesse dell’Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMEO) e al contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione italiana è stato pubblicato qualche tempo fa un’imponente opera di Amedeo Guillet dal titolo “La mia tela yemenita” (ISMEO, 2022).

Come sottolinea l’Amb. Pasquale Terracciano in una nota all’inizio del libro “La mia tela yemenita non è solo un libro di straordinarie memorie, ma anche una significativa fonte storiografica, a disposizione di chi vorrà approfondire alcuni momenti cruciali nella storia dello Yemen e del ruolo svolto dalla diplomazia italiana al tempo.”

Il libro mette anche in luce gli storici rapporti privilegiati fra Italia e Yemen ed il ruolo dell’uno a favore dell’altro. Tra i tanti esempi di questo rapporto privilegiato si può ricordare da un parte che l’Italia fu il primo stato a riconoscere l’indipendenza dello Yemen dall’Impero ottomano e, dall’altra, che lo Yemen ha avuto un ruolo importante in favore dell’Italia nel quadro dei negoziati alle Nazioni Unite sulla questione del Trentino Alto-Adige. 

Le quasi mille pagine de “La mia tela yemenita” sono suddivise in due volumi, ricchissimi di approfondite note esplicative e bibliografiche e soprattutto di foto ed illustrazioni originali. Un eccezionale album di immagini che ripercorre tutta la vita di Amedeo Guillet e permette di scoprire e conoscere tanti altri aspetti della sua personalità e delle sue passioni. 

Per comprendere meglio la natura del libro è importante leggere le note esplicative dei due curatori che sono qui riportate solo per la parte iniziale:
“L’obiettivo dell’Autore, Amedeo Guillet, nel dettare il presente testo è stato quello di lasciare alle successive generazioni di Yemeniti e delle persone interessate allo Yemen, quindi non solo ad un ristretto numero di specialisti, il contributo di testimonianze emerse dalla sua associazione con lo Yemen e gli Yemeniti nel corso nella sua non breve esistenza. La sua scomparsa prima della revisione delle bozze di La mia tela yemenita ha posto i sottoscritti curatori, suoi assistenti nella stesura del testo («garzoni di bottega» del «maestro tessitore») di fronte alla drammatica alternativa: abbandonare il progetto di pubblicazione o farsi carico della responsabilità della revisione delle bozze e dell’affidamento del testo alle stampe – una responsabilità pesante, se si tiene conto che parte della dettatura da parte di Amedeo Guillet è stata fatta in età avanzata e che un buon numero di descrizioni di eventi e personaggi ‘secondari’, a suo tempo fatte, sarebbero state probabilmente soppresse da lui, se avesse curato personalmente la pubblicazione. Noi curatori, di converso, abbiamo ritenuto importante preservarle, in particolare quelle evocative di atmosfere non conosciute – spesso inimmaginabili – da parte delle attuali generazioni dei Paesi coinvolti.”  

Amedeo Guillet, La mia tela yemenita, (a cura di Rosangela Barone e Alfredo Guillet), ISMEO, Roma, 2022, 2 Voll., pp. 981, € 150.

I due volumi possono essere consultati gratuitamente in versione digitale sul sito del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Volume 1Volume 2).  

Amedeo Guillet, detto Comandante Diavolo, (1909 – 2010), è stato un ufficiale della cavalleria italiana e un diplomatico italiano. Come diplomatico, a partire dal 1947 prestò servizio a Il Cairo. Nel 1956 fu nominato incaricato d’affari prima e Ministro plenipotenziario poi, nello Yemen (1956-1962). Fu in seguito Ambasciatore d’Italia in Giordania (1962 – 1968) e in Marocco (1968 – 1971). Concluse la sua carriera come Ambasciatore in India (1971-1975). Sono state scritte su di lui due biografie da Vittorio Dan Segre e da Sebastian O’Kelly. Ha vissuto fra l’Irlanda e l’Italia ed è morto a Roma nel 2010 all’età di 101 anni. 

Il Calendario 2024 sulle Ambasciate d’Italia

L’editore Giovanni Battista Colombo ha voluto ricordare il 25 anniversario dalla creazione della Collana di libri dell’Editore Carlo Colombo di Roma dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero, ideata e curata sin dal 1999 dall’ambasciatore Gaetano Cortese, con un calendario speciale ad essa dedicato.

Il calendario del 2024 realizzato dall’Editore è illustrato con le immagini delle copertine e degli ambienti interni delle Ambasciate e Residenze italiane nel mondo facenti parte della Collana.

Si inizia dal mese di gennaio con la presentazione della Ambasciata d’Italia a Berlino, “Il Palazzo sul Tiergarten“, per proseguire con febbraio con la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Bruxelles, “Il Palazzo Caraman Chimay“ o “Il Palazzo di Avenue Legrand“. Per marzo è la volta dell’Ambasciata d’Italia a Copenaghen, “Il Palazzo sulla Fredericiagade“, aprile si prosegue con l’Ambasciata d’Italia a Dublino, “Il Palazzo di Lucan House“, maggio con l’Ambasciata d’Italia in Egitto e giugno con la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Istanbul, “Il Palazzo di Venezia“. Nel mese di luglio viene illustrata la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a L’Aja, “Il Palazzo di Sophialaan“, a seguire in agosto l’Ambasciata d’Italia a Lisbona, “Il Palazzo dei Conti di Pombeiro“ e in settembre l’Ambasciata d’Italia a Londra; in ottobre l’Ambasciata d’Italia a Madrid, in novembre l’Ambasciata d’Italia a Vienna, “Il Palazzo Metternich“ e a chiusura in dicembre l’Ambasciata d’Italia a Washington, con “Il Palazzo sul Potomac“.

Nella riproduzione delle immagini delle rispettive copertine è stata utilizzata la versione italiana pur tenendo conto che molte delle pubblicazioni citate sono edite in duplice versione: Berlino in italiano e tedesca, Bruxelles in italiano e francese, Il Cairo in italiano, inglese ed araba, L’Aja in italiano ed olandese, Lisbona in italiano e portoghese, Londra in italiano ed inglese, Vienna in italiano e tedesco e Washington in italiano ed inglese.

Con questa iniziativa l’editore Giovanni Battista Colombo ha inteso sottolineare ancora una volta l’importanza che riveste per l’Italia il demanio immobiliare diplomatico italiano e la cura sempre prestata dai Capi Missione per il loro mantenimento in uno stato di efficienza e grande visibilità, grazie ad una attenta e complessa opera di restauro e ristrutturazione portata avanti nel corso degli anni.

La versione digitale del calendario è scaricabile qui

Le versioni digitali dei volumi della collana possono essere scaricate dalla pagina dedicata alla Biblioteca digitale dei libri di diplomatici realizzata da Stefano Baldi. 


Servizio video in Trasmissione Paparazzi del 22.1.2024 su Raiplay e Rai Italia (al minuto 30:00)

Hanno dato notizia del calendario:

In ricordo dell’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri

Purtroppo pochi giorni fa è venuto a mancare l’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri, già Ambasciatore d’Italia a Belgrado, presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra e a Parigi. Ero stato in contatto con lui in questo ultimo anno per la realizzazione del suo libro “Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“ che avevo fortemente sostenuto. Il libro è stato pubblicato recentemente dalla Fondazione Ugo La Malfa ed è ora disponibile gratuitamente anche in versione digitale sul sito della Fondazione: https://www.fulm.org/collana-gli-scritti/
Leggere le sue pagine permetterà di apprezzare non solo le grandi capacità professionali e di analisi dell’Amb. Caracciolo di Vietri, ma anche di conoscere alcuni aspetti della sua personalità e, pure nelle descrizioni dei reciproci momenti più grigi, del suo grande attaccamento al nostro Paese e alla Francia in cui ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. 

La Fondazione La Malfa presenterà il libro e con l’occasione commemorerà l’Ambasciatore Caracciolo, l’11 gennaio 2024 alle ore 18 presso la Fondazione Primoli in Via Zanardelli 1 a Roma. https://www.fulm.org/blog/in-ricordo-dellambasciatore-giovanni-caracciolo-di-vietri/

Il 13 dicembre 2023 si è tenuta a Parigi una commemorazione dell’Amb. Giovanni Caracciolo di Vietri (vedi comunicato ANSA)

Colgo l’occasione per riportare anche la segnalazione del libro che avevo fatto circolare qualche settimana fa in occasione dell’uscita della versione cartacea:

L’Ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri, già Ambasciatore d’Italia a Parigi, ha da poco pubblicato il volume “Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“. Si tratta del il primo volume della collana saggistica “Scritti”, una nuova iniziativa editoriale della Fondazione Ugo La Malfa dedicata a temi di attualità nazionale e internazionale.

Il libro, che esce con una prefazione di Giorgio La Malfa e una introduzione di Roberto Antonione, Segretario Generale dell’Iniziativa Centro Europea (InCE), raccoglie le Lettere firmate da l’Abate Galiani, nom de plume dell’Ambasciatore Caracciolo di Vietri, pubblicate sul “Commento Politico”, blog online della stessa Fondazione, dal marzo 2021 all’ottobre 2022. Scritte settimanalmente, le epistole dell’Abate Galiani percorrono questi anni densi di avvenimenti, osservati attraverso lo svolgimento della vita politico-culturale francese e del suo rapporto con l’Italia.

“Le corrispondenze dell’Abate Galiani – scrive La Malfa – partivano dagli eventi della settimana ma da essi risalivano ad aspetti di fondo della vita politica, amministrativa e culturale della Francia. Non erano note giornalistiche, ma analisi di qualcuno che conosceva a fondo la storia e i caratteri del Paese transalpino. La Fondazione Ugo La Malfa ha deciso che queste Lettere da Parigi meritassero di essere raccolte in un volume. Come vedranno i lettori, considerate nel loro insieme queste missive sono un vero e proprio libro sulla Francia contemporanea”.

Giovanni Caracciolo di Vietri,  Lettere da Parigi. Francia e Italia nel nuovo millennio“, Fondazione Ugo La Malfa, 2023. 

La versione cartacea del libro può essere richiesta alla fondazione all’indirizzo info@fulm.org. È gradita una erogazione liberale.  

Un’interessante recensione del libro scritta da Lodovico Luciolli è stata pubblicata su Altriitaliani.net il 23 ottobre scorso

Giovanni Caracciolo di Vietri, diplomatico italiano, ha prestato servizio, all’inizio della carriera, come addetto al Gabinetto di Aldo Moro e successivamente presso le Ambasciate di Addis Abeba e Washington. A Roma, ha collaborato in qualità di Consigliere Diplomatico aggiunto con il Presidente Francesco Cossiga per tutto il settennato. Al Ministero degli Esteri, ha ricoperto gli incarichi di Vice Direttore Generale dell’Emigrazione e degli Affari Sociali e di Direttore Generale dei Paesi dell’Europa. E’ stato Ambasciatore d’Italia a Belgrado, presso le Organizzazioni Internazionali di Ginevra e a Parigi. Terminato il servizio attivo, nel 2013 gli è stata affidata la guida, per i successivi sei anni e in qualità di Segretario Generale, dell’InCE (Iniziativa Centro-Europea), la più antica organizzazione di cooperazione regionale operante nei Balcani e in Europa centrale.

In libreria il quarto volume delle “Lettere sul Mondo dal Circolo di Studi Diplomatici”

È stato pubblicato il quarto volume dal titolo “Lettere sul Mondo dal Circolo Studi Diplomatici” con Autori Vari, diplomatici non più in servizio, facenti parte del Circolo Studi Diplomatici. Il volume di quest’anno contiene testi degli Ambasciatori Maria Assunta Accili, Adriano Benedetti, Jolanda Brunetti, Paolo Casardi, Gabriele Checchia, Giorgio Malfatti di Montetretto, Maurizio Melani, Laura Mirachian, Giuseppe Morabito, Roberto Nigido e Stefano Ronca.

Ecco la scheda del libro elaborata dall’editore:

“La realtà internazionale, i rapporti tra gli Stati, l’azione delle istituzioni multilaterali, le attività delle ONG e delle grandi Multinazionali, diventano sempre più complessi e di difficile decifrazione. In un mondo globalizzato, in continua mutazione tra decadenze di ideologie e risorgenze di estremismi politici e religiosi. Le nuove minacce transnazionali si fanno gioco dei confini statali. Per orientarsi tra i tortuosi sentieri della politica internazionale si rivela davvero preziosa l’attività del Circolo di Studi Diplomatici, istituito nel 1968, nel quale Ambasciatori d’Italia non più in servizio si riuniscono regolarmente per scambiarsi impressioni e valutazioni sulle problematiche internazionali di maggiore attualità che riversano poi nelle “Lettere Diplomatiche”. Il presente volume della Collana “Osservatorio Globale” di Mazzanti Libri, raccoglie, analogamente a quelli degli scorsi anni, le Lettere prodotte nel 2023. Una visione quindi della realtà internazionale offerta da chi ha acquisito una insostituibile esperienza nelle relazioni internazionali avendovi operato in prima persona in tanti anni di carriera diplomatica.”

Autori Vari, Lettere sul Mondo dal Circolo di Studi Diplomatici 4/2023, Mazzanti Libri, 2023, pp. 186, Euro 20.00.

Il volume può essere acquistato in libreria o ordinato attraverso le principali librerie online (es. www.ibs.itwww.amazon.it) o direttamente attraverso il sito della Mazzanti Libri

Il Circolo di Studi Diplomatici è stato fondato nel 1968 ad iniziativa di un gruppo di Ambasciatori non più in servizio con l’obiettivo di non disperdere le esperienze e le competenze dei vertici della carriera diplomatica italiana anche dopo la loro cessazione dal servizio attivo. 

Tutte le Lettere pubblicate si possono trovare nell’archivio digitale del Circolo Studi Diplomatici: https://circolostudidiplomatici.unilink.it/

L’Eredità italiana a Filadelfia nel libro curato da Andrea Canepari, pubblicato da Treccani

E’ appena stato pubblicato dall’editore Treccani, la versione italiana del volume “L’Eredità italiana a Filadelfia Storia, Cultura, Persone e Idee” curato da  Andrea Canepari e Judith Goode. Canepari, già Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Dominicana, è stato Console Generale d’Italia a Filadelfia e nel corso degli anni trascorsi in questa funzione ha approfondito diversi aspetti della storica presenza e dell’influenza italiana nella città statunitense.
La prefazione del libro è dell’Amb. Riccardo Guariglia, Segretario generale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale che scrive: “L’eredità italiana a Filadelfia ha il pregio di coniugare il doveroso ricordo dell’emigrazione italiana – vero vettore dell’italianità nel mondo – con la valorizzazione delle tante iniziative attuate dal ministero e dalla sua rete di sedi all’estero per promuovere l’Italia al di là degli stereotipi.”

Questa la scheda descrittiva dell’editore:
“Le arti e la cultura italiane hanno avuto un’influenza significativa su Filadelfia risalente a Thomas Jefferson e ai tempi coloniali. Nel corso dei decenni successivi, gli stili artistici e architettonici italiani fiorirono e i ricchi abitanti di Filadelfia viaggiarono in Italia e riportarono oggetti da esporre nelle istituzioni emergenti dell’arte e della cultura. La nuova immigrazione formò quartieri – come South Philly, sede dell’Italian Market – e leader aziendali italiani, politici, artisti, musicisti e sportivi sono venuti alla ribalta e sono diventati parte del tessuto sociale della città.

Questo pregevole volume celebra la storia, l’impatto e l’eredità di questa vibrante comunità, tracciando quattro periodi di trasformazione chiave nelle strutture politiche, economiche e sociali della città. I curatori e i collaboratori raccontano le dinamiche mutevoli della città con l’insediamento degli immigrati italiani e di come questi continuino ad avere interazioni vivaci con le persone e le istituzioni in Italia.Quarantadue saggi interdisciplinari, insieme a quasi 250 splendide immagini, esplorano le mutevoli prospettive e stili di coloro che hanno contribuito alle influenze italiane. Come viaggiatori da e per l’Italia, i coloni e i loro discendenti hanno portato pratiche culturali quotidiane, ricordi e tradizioni, hanno creato diverse esperienze italo-americane che sono diventate parti importanti della cultura americana, un’eredità che sta prosperando nella contemporanea e globalizzata Filadelfia.” 

Andrea Canepari e Judith Goode (a cura di), L’Eredità italiana a Filadelfia Storia, Cultura, Persone e Idee, Treccani, Roma, 2023(L’edizione statunitense è stata pubblicata da Temple University Press nel 2021.)

Andrea Canepari è un diplomatico italiano, già Ambasciatore in Repubblica Dominicana e Console Generale a Filadelfia. E’ stato Capo dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata in Turchia ed ha lavorato presso l’Ambasciata a Washington. Promotore di sinergie tra le comunità estere e l’Italia, ha promosso iniziative di diplomazia pubblica, per le quali ha ricevuto nel 2016 il premio biennale Global Philadelphia Award dalla Temple University e nel 2022 il Dottorato Honoris Causa in Humane Letters dall’American University of Rome. È co-curatore di “The Italian legacy in Washington, D.C.: architecture, design, art and culture” (Skira 2007), curatore di “L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana: Storia, Architettura, Economia e Società” (Allemandi, 2021 e St. Joseph University Press, 2021) e co-curatore di “The Italian legacy in Philadelphia: history, culture, people, and ideas” (Temple University Press, 2021). È laureato in Economia Politica in Bocconi, in Giurisprudenza a Parma ed ha conseguito il Master of Laws (LL. M.), University of Pennsylvania.

Judith Goode è Professoressa Emerita di Antropologia e Studi Urbani all’Università di Temple. È co-curatrice di “The New Poverty Studies: L’etnografia del Potere, della Politica e delle Persone Indigenti negli Stati Uniti” e co-autrice di “Ridisegnare le Relazioni Etniche e Razziali a Filadelfia: Immigrati in una Città Divisa” (Temple) e “L’Antropologia della Città: Un’Introduzione all’Antropologia Urbana”. Nel 2000 le è stato assegnato il Premio per il Riconoscimento Distinto nello Studio Critico del Nord America dalla Società per l’Antropologia del Nord America.

Pubblicato “Diplomazia liberale. Istituzioni e uomini dall’Unità alla Repubblica” di Gerardo Nicolosi

Il libro segnalato questa settimana è di grande interesse per conoscere la storia della diplomazia italiana. Si tratta del volume “Diplomazia liberale. Istituzioni e uomini dall’Unità alla Repubblica”  (Luni Editrice, 2023), di Gerardo Nicolosi, Professore ordinario dell’Università di Siena. Nel ripercorrere la storia italiana dall’Unità alla nascita della Repubblica, l’autore illustra ed analizza le diverse riforme del Ministero degli Affari Esteri e soprattuto approfondisce vicende e personalità di una serie di diplomatici italiani di particolare rilievo in questo periodo. Solo per citarne alcuni: Costantino Nigra, Giacomo Malvano, Alberto Pansa, Vincenzo Macchi di Cellere, Francesco Taliani de Marchio, Pietro Tomasi della Torretta, Salvatore Contarini, Carlo Sforza, Pietro Quaroni, Luca Pietromarchi, Renato Prunas e Vittorio Zoppi.

Questa la scheda descrittiva del libro preparata dall’editore: 
“Questo libro ricostruisce l’ordinamento dell’amministrazione degli Affari Esteri dalle leggi d’Azeglio del 1849 sino all’ordine di servizio Sforza del luglio 1947. È una storia istituzionale e amministrativa, che si intreccia alle vicende biografiche e professionali di alcuni importanti diplomatici italiani. 
Non sempre quando si studia la storia delle istituzioni, si fa abbastanza attenzione agli uomini che le animano, alle loro vite, ai contesti famigliari e sociali di provenienza, ai percorsi della loro carriera e ai legami personali che prendono corpo all’interno dell’amministrazione. A partire dalla “rivoluzione” diplomatica di Cavour, che segna una cesura con la tradizione della diplomazia sarda, quello che emerge da questi profili è una grande omogeneità, culturale e funzionale, che derivava dalla consapevolezza di essere una élite che aveva avuto un ruolo chiave nel processo di costruzione dello stato unitario.

Nella storia complessiva che qui si restituisce, che è anche una storia politica, è possibile riscontrare una sostanziale continuità, una tenuta dei metodi comportamentali, delle prassi di conduzione degli affari, degli stili, nonché dei principi guida della politica estera, che si sono trasmessi tra generazioni di diplomatici, a volte soffertamente, diciamo anche “carsicamente”, come nel caso del periodo fascista, ma che sono stati pronti a riemergere una volta ritornati alla normalità democratica. Questo spiega anche il titolo scelto per questo volume: per diplomazia liberale non si fa riferimento a una collocazione politica, ma a un modo di interpretare la propria funzione, a una condivisione di principi e di valori che sono a fondamento dello stato per il quale la diplomazia è chiamata a prestare il suo servizio.”

Gerardo Nicolosi, Diplomazia liberale. Istituzioni e uomini dall’Unità alla Repubblica, Luni Editrice, Milano, 2023, pp. 272. €23,00.

Un’interessante recensione del libro scritta da Eugenio di Rienzo è disponibile sul Corriere della Sera online 

Gerardo Nicolosi insegna Storia contemporanea e Storia dei movimenti e dei partiti politici presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università di Siena. Si è occupato di storia delle élites politiche e amministrative in età liberale, di storia del colonialismo italiano e di storia del liberalismo in Italia tra Otto e Novecento. È autore di numerosi saggi in riviste scientifiche e volumi collettanei e dei volumi Imperialismo e resistenza in Corno d’Africa (Rubbettino, 2002); Risorgimento liberale. Il giornale del nuovo liberalismo (Rubbettino 2012), La Provincia di Siena in età liberale (Rubbettino 2012, nuova edizione). È stato curatore di A. Dante Coda, Un malinconico leggero pessimismo. Diario di politica e di banca (1946-1952) (Olschki, 2018).

La penna del diplomatico al XIV Festival della diplomazia

Anche quest’anno il Festival della Diplomazia, che si è svolto a Roma dal 19 al 27 ottobre, ha ospitato uno spazio dedicato ai libri scritti dai diplomatici. I quattro incontri si sono svolti online ed hanno visto la presenza dell’autore e di un interlocutore per conversare sul libro con la moderazione di Stefano Baldi. E’ stata un’occasione unica per conoscere meglio l’autore e approfondire con lui la natura ed i temi del libro.

I video degli incontri sono disponibili online su Youtube. 

– La diplomazia italiana dal Risorgimento alla Prima Repubblica di Luciano Monzali (interlocutore Paolo Soave) – 19 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/k4xzuvxF7ZM
Pagina web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/la-diplomazia-italiana-dal-risorgimento-alla-prima-repubblica/

– Macedonia del Nord. Natura, escursioni e cultura di Alessio Liquori (interlocutori Ilona Mestis e Domenico Perri) – 20 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/uaCa4MjPVl8
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/macedonia-del-nord-natura-escursioni-e-cultura/

– Diplomazia, ninfa gentile… Bagliori lontani di vita diplomatica di Giusandrea Mochi Onory (interlocutore Raimondo Cagiano de Azevedo) – 23 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/lDYAr3X3FVo
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/la-penna-del-diplomatico-presenta-diplomazia-ninfa-gentile/

– I Demoni. Storie di letteratura e geopolitica di Ferdinando Gentilini (interlocutore Maria Luisa Fantappiè) – 24 ottobre 2023 – 14.00
Link Youtube: https://youtu.be/lDYVnL0Udmc
Pagina Web: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/eventi/i-demoni/

Oltre agli eventi online è stata organizzata anche un presentazione dal vivo del libro “Gabriele Paresce, Memorie di un diplomatico. Londra, Washington, Seoul (1931-1966) (a cura di Giuseppe Spagnulo), con la partecipazione del curatore, di Ferdinando Salleo e di Ludovico Ortona. La presentazione si è svolta il 27 ottobre presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri e è stata anche l’occasione di presentare la collana di libri “Memorie e studi diplomatici” (diretta da Stefano Baldi) della casa editrice Editoriale Scientifica, all’interno della quale è stato pubblicato il volume.