“Un eroico cittadino nel Ventennio” nel nuovo libro dell’Amb. Giorgio Radicati

L’Amb. Giorgio Radicati, da ultimo Ambasciatore d’Italia a Praga, ha pubblicato un nuovo libro dal titolo “Un eroico cittadino nel Ventennio” (Mazzanti Libri, 2021), nel quale ripercorre le vicende del padre partigiano in un periodo complesso della nostra storia nazionale.

Ecco la scheda dell’editore:
“Sebbene sul Ventennio moltissimo sia stato scritto, la storia di quel periodo appare sempre incompleta nonostante i numerosi e autorevoli studi. La narrazione, soprattutto di chi ha intensamente vissuto quell’epoca, può costituire un tassello in grado di riportare alla luce quella drammatica esperienza in maniera sempre più completa. L’autore trasfonde pensiero ed opere del genitore partigiano, narrandone le esperienze. Giovanni, il protagonista, emerge qua e là nell’articolato racconto di quegli anni, assumendo quasi la figura del naufrago che, seppur agitato dai flutti, incurante dei rischi personali connessi con la sua scelta di campo, porge generosamente le braccia attorno a sé nel tentativo di salvare… il salvabile. Ne risulta una preziosa testimonianza sul regime fascista, senza reticenze, fornita da un eroico cittadino che lo ha subito prima e coraggiosamente combattuto poi, trovandosi, suo malgrado, nel bel mezzo di una guerra civile, drammatico e sanguinoso epilogo di una sciagurata avventura nazionale conclusasi in tragedia.”

Giorgio Radicati, Un eroico cittadino nel Ventennio, Mazzanti Libri, Venezia, 2021, pp. 400 ,€ 20,00.

Giorgio Radicati, nato a Roma, ha iniziato la sua carriera diplomatica nel 1967, rappresentando l’Italia in Europa, Stati Uniti, Sud America. Dal 1978 al 1984 presso il Ministero degli Affari Esteri, è stato Capo dell’Ufficio Africa Sub Sahariana per la Cooperazione e lo Sviluppo. Successivamente ha ricoperto la funzione di Console Generale a New York, Ambasciatore a Praga e Rappresentante OSCE a Skopje. In parallelo all’attività diplomatica si è dedicato alle arti visive ed alla letteratura, pubblicando diversi libri.

“Le spie del Duce” nel volume pubblicato dall’Amb. Domenico Vecchioni

L’infaticabile attività di divulgatore storico dell’Amb. Domenico Vecchioni continua con la pubblicazione di un nuovo libro dal titolo “Le spie del Duce” (Edizioni del Capricorno, 2020) nel quale l’autore racconta alcuni aspetti e personaggi meno conosciuti del periodo fascista. Il libro è anche corredato da una serie di illustrazioni.

Ecco una breve descrizione de libro tratta dalla quarta di copertina:
“La storia di un’Italia avvolta dai mille tentacoli di una piovra informativa che tutto vede e su tutto riferisce. Una nazione tenuta in pugno dalle «polizie», più o meno segrete, di Mussolini: dalla polivalente Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) alla famigerata Ceka di Amerigo Dúmini; dal sofisticato controllo politico esercitato da Arturo Bocchini sulla polizia, che opera per sventare i numerosi tentativi di attentato al duce, all’onnipresente e misteriosa OVRA; dal SIM (Servizio Informazioni Militare) alla rete dei diplomatici-spie attivi nell’identificare (e spesso eliminare) gli oppositori del regime che operano all’estero. E poi i protagonisti, i personaggi, le spie: Luca Osteria, Carmine Senise, Amerigo Dúmini, Arturo Bocchini, Carlo Del Re, Pitigrilli. La parabola dei grandi gerarchi, gli splendori e le miserie degli apparati politico-ideologici del fascismo: il lato nascosto (e spesso più efferato) del regime.”

Domenico Vecchioni, Le spie del Duce, Edizioni del Capricorno, Torino, 2020, pp. 160, € 13,00.

Per maggiori informazioni si può consultare il sito personale dell’autore: http://www.domenicovecchioni.it

Domenico Vecchioni, dopo la laurea in Scienze Politiche, ha vinto il concorso d’ingresso nella carriera diplomatica. Ha prestato servizio a Le Havre, Buenos Aires, Bruxelles (NATO) e a Strasburgo (Consiglio d’Europa). Alla Farnesina è stato capo segreteria della direzione generale delle relazioni culturali, capo segreteria della direzione generale del personale, capo ufficio Ricerca, Studi e Programmazione, ispettore delle ambasciate e dei consolati italiani all’estero. È stato console generale d’Italia a Nizza e a Madrid. Dal 2005 al 2009 è stato ambasciatore d’Italia a Cuba. Storico e saggista, ha collaborato a riviste di politica internazionale (Rivista di studi politici internazionali), di storia (Storia illustrata, Cronos, Rivista Marittima) e di intelligence (Gnosis, Intelligence e Storia top secret). Collabora con BBC History/Italia. Ha al suo attivo una trentina di opere divulgative e biografiche, tra cui: Richard Sorge, Kim Philby, Ana Belén Montes, Garbo e Storia degli agenti segreti dallo spionaggio all’intelligence.

“Odissea di un diplomatico”. Pubblicate le memorie di Claudio de Mohr

E’ uscito, per i tipi di Gangemi, il volume che raccoglie le memorie di Claudio de Mohr dal titolo “Odissea di un diplomatico …che diranno i miei figli…”. La pubblicazione dell’interessante volume è stata possibile grazie all’attento lavoro di ricerca svolto dal figlio, l’Amb. Ugo de Mohr, che non si è limitato a riordinare le varie carte disponibili, ma che ha cercato anche di ricostruire il contesto e gli eventi che hanno caratterizzato un difficile periodo della nostra storia, quello successivo all’8 settembre 1943. Il libro è la descrizione dell’odissea che si trova a vivere un uomo, un diplomatico, proprio in questo travagliato periodo.

Ecco la scheda descrittiva dell’editore:
“…la tragedia dell’8 settembre ’43 ed una terrificante condanna alla morte civile sono lo sfondo di un virtuale dialogo a distanza di mezzo secolo tra padre e figlio, dal quale emerge l’odierno perpetuarsi del “main stream” culturale dei “padroni della memoria”, evocatore di quello che, durante il ventennio, analogamente ispirava il compatto allineamento dell’intellettualità italiana alla propaganda di regime…
Nel dare alle stampe l’inedita odissea di un figlio del secolo scorso, redatta oltre sessanta anni or sono dall’esponente di un universo lontano e forse un po’ estraneo alla sensibilità dell’odierno lettore, è parso che essa potesse acquistare in accessibilità ed interesse se calata nell’ampio contesto della vicenda storica, culturale, politica,  famigliare e strettamente personale del protagonista, dipanatasi lungo la prima metà del secolo breve: dal culto dell’epopea risorgimentale, alle idealità dell’interventismo, dell’irredentismo e del più ardente nazionalismo; via via, attraverso l’entusiasmo per l’utopia fascista di un’Italia imperiale; l’amaro disinganno; il velleitario rifiuto di una proditoria ed umiliante capitolazione; il salto nel buio ed il crudele disincanto di una sleale rivalità anche tra vinti; sino alla terrificante condanna alla morte civile ed all’annosa, tormentata trattativa tenacemente condotta dall’Ambasciatore Manlio Brosio, per il ritorno alla vita dell’autore e dei suoi  sventurati compagni. Iscritte in tale ampio contesto, le situazioni ed i personaggi che abitano il racconto di quella remota e disperata odissea potranno apparire oggi meno distanti, e fors’anche concorrere, chissà, ad una maggior comprensione, non dirò condivisione, delle…“ragioni degli altri”.”

Ugo de Mohr – Claudio de Mohr, Odissea di un diplomatico …che diranno i miei figli…, Gangemi editore, Roma, 570, € 30,00.

Claudio de MOHR
Nasce a Milano nel 1900. “Focoso e solforoso come i fiammiferi”, cresce nel culto famigliare per letteratura, editoria, giornalismo e fervente patriottismo, caratteristico di oriundi profondamente radicati da oltre un secolo nella realtà e nella cultura della terra di accoglienza. Nel novembre 1918 entra orgoglioso in Gorizia alla testa del suo plotone di bersaglieri. Legionario fiumano, conserva nell’idolatrata figura del Vate l’insuperato riferimento ideale, e sviluppa la sua evoluzione ideologica e professionale in armonia con quella politica di Mussolini, mitizzata incarnazione del progetto e della vicenda fascista. A Milano è redattore, inviato speciale e collaboratore di diversi quotidiani, nonché Capo Ufficio Stampa della Casa Editrice Sonzogno. Nel 1926 si trasferisce a Roma come Redattore Capo del quindicinale “Augustea”, corrispondente di diversi quotidiani nazionali, Addetto all’Ufficio Stampa del P.N.F. e, sino al 1928, Segretario della Confederazione Nazionale degli Editori. Nel 1933 riceve da Galeazzo Ciano, che dirige l’Ufficio Stampa del Capo del Governo, l’incarico di Addetto Stampa e Propaganda dell’Ambasciata d’Italia in Bruxelles. In tale veste, nel 1941 è alla Regia Legazione d’Italia in Sofia, dove vive gli sconvolgenti avvenimenti del 25 luglio e dell’8 settembre 1943, all’origine dell’odissea il cui racconto è consegnato in questo volume.
Ugo G. de MOHR
È nato a Bruxelles nel 1940. Capitano dell’Aeronautica. Diplomatico. Ha maturato per lunghi anni vasta esperienza nel settore della sicurezza, come Capo Ufficio Controllo Armamenti e Disarmo del M.A.E.; Primo Consigliere alla Rappresentanza d’Italia presso la NATO; Capo dell’Ufficio NATO del M.A.E. e Capo delle Delegazioni Interministeriali italiane nei Fori Internazionali deputati al controllo sulle esportazioni dei materiali sensibili a duplice uso, civile e militare. Ha servito come Console d’Italia in Turchia; Vice Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio d’Europa; Consigliere ed Incaricato d’Affari in Albania. È stato Ambasciatore d’Italia in Mozambico e in Finlandia

“L’Italia fascista e la Cina” nel nuovo libro di Gabriele Altana

E’ il frutto di molti anni di ricerche il nuovo libro di Gabriele Altana, attuale ambasciatore d’Italia a Helsinki, dal titolo “L’Italia fascista e la Cina. Un breve idillio” (Aracne, 2017). Il libro è stato pubblicato all’interno della collana “Nazionalismi, Storia internazionale e geopolitica” dell’Università Sapienza di Roma.

Il saggio illustra l’andamento delle relazioni fra Italia e Cina nel ‘900, fino al trattato di pace fra l’Italia e le potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale; in particolare, fra il 1931 ed il 1943, nell’arco di tempo compreso tra la seconda missione diplomatica in Cina di Galeazzo Ciano e l´armistizio.

Come e per quali motivi l´Italia sembrò assecondare l’aspirazione della Cina nazionalista di allacciare rapporti bilaterali più ampi ed intensi, per orientarsi invece, poco dopo, verso il sostegno alle ambizioni panasiatiche del Giappone?  Una sensibile correzione di rotta, le cui motivazioni vanno ricondotte alle scelte generali di politica estera compiute da Mussolini tra il 1936 e il 1939.

Gabriele Altana, L’Italia fascista e la Cina. Un breve idillio, Aracne, Roma, 2017, pp. 316, € 10,8 (ebook).

E’ possibile consultare le prime 20 pagine del libro nel sito della casa editrice Aracne.
Diplomatico di carriera dal 1991, Gabriele Altana è l´Ambasciatore d´Italia in Finlandia. Autore di numerosi articoli e contributi ad opere collettive, soprattutto su temi relativi all´Unione Europea, ha scritto tra l´altro nel 2009, insieme a S. Baldi, il Vademecum della PESD – Breve guida della politica europea di sicurezza e difesa, prima trattazione organica della materia in lingua italiana.