“Sabbie mobili”, l’ultimo libro dell’Amb. Giuseppe Mistretta dedicato all’Africa

Pubblicato il nuovo libro dell’Amb. Giuseppe Mistretta, già Ambasciatore d’Italia a Luanda e ad Addis Abeba, che si intitola “Sabbie Mobili, l’Africa fra autoritarismo e democrazia” (Luiss University Press, 2022) con una prefazione di Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali. Nel libro l’autore, che già in passato ha pubblicato sull’Africa, trae spunto dal susseguirsi di 7 colpi di Stato in Africa occidentale fra il 2020 ed il 2022 per inserirsi nel più ampio dibattito fra autoritarismo e democrazia a livello globale, che si riproduce inevitabilmente nel Continente africano. Ne emerge la necessità di continuare, da parte dell’ Italia e dell’ Europa, a sostenere i principi del buon Governo e dello Stato di diritto nel Continente, malgrado le sempre maggiori difficoltà.

Dalla quarta di copertina del libro:
“Le tendenze autocratiche non si manifestano esclusivamente con l’avvento di regimi militari. Nel continente africano l’accentramento di poteri in un leader si realizza più spesso nella prolungata permanenza al vertice di un Presidente con poteri esecutivi, eletto poi per molti mandati. E tuttavia, fra il 2020 ed il 2022 è tornato in auge il golpe militare, riportando indietro lo scenario politico di alcuni Stati dell’Africa Occidentale agli anni Sessanta del secolo scorso. Il fatto che cinque paesi africani abbiano sperimentato un vero e proprio colpo di stato ha riacceso il dibattito sulla praticabilità ed efficacia della democrazia in Africa. L’incapacità di scalfire la povertà di ampie fasce della popolazione, l’inefficienza e la corruzione delle classi dirigenti, la vulnerabilità di fronte al terrorismo jihadista e la grave mancanza di infrastrutture sono alla base di una rilevante fragilità delle democrazie e del ritorno a soluzioni militari e autoritarie. Che Africa nascerà da questo scontro tra democrazia e autoritarismo? Quale ruolo potranno avere l’Italia e l’Europa in un tale contesto? In questo libro Giuseppe Mistretta risponde a simili quesiti, suggerendo possibili scenari d’intervento e di cooperazione per far uscire parte dell’Africa dalle sue sabbie mobili.”
Giuseppe Mistretta, Sabbie mobili. L’Africa tra autoritarismo e democrazia, LUISS University Press, Roma, 2022, pp. 136, €18,00.
Giuseppe Mistretta è stato Ambasciatore d’Italia in Angola (2009 – 2014) e in Etiopia (2014 – 2017), e ha trascorso più di vent’anni della sua vita professionale in Africa. Ha prestato servizio anche nella Repubblica Democratica del Congo, negli Stati Uniti, in Libia e in Gran Bretagna. Negli ultimi anni è stato Direttore per l’Africa Sub-Sahariana presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. È autore di diversi libri, tra i quali Un ponte lungo quattro secoli (2013), Angola. Un Paese moderno al centro dell’Africa (2014), I Noti Ospiti (2018) e, per Luiss University Press, Africa’s pathways (2021). Ha collaborato con quotidiani come “La Repubblica” e “Il Corriere della Sera” e con il mensile “Capital”.

In libreria il libro “La vie dell’Africa” dell’Amb. Giuseppe Mistretta

Mistretta_Le-vie-dellAfrica_Giunge in libreria, a poca distanza dal suo recente libro di racconti La Bottega degli Alibi, un nuovo libro dell’Amb. Giuseppe Mistretta, da ultimo Ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba. Questa volta si tratta di un saggio dal titolo “Le vie dell’Africa. Il futuro del continente fra Europa, Italia, Cina e Nuovi Attori” (Infinito edizioni, 2020). L’autore si propone di presentare un ritratto realistico del Continente e dei vari Paesi che lo compongono, superando gli slogan e gli stereotipi in auge quando si parla di Africa; egli mantiene un approccio tutto sommato ottimistico sulle prospettive future, non tralasciando però le infinite, difficili prove che attendono gli Stati e i popoli africani nei prossimi anni. La prefazione al testo  è di Romano Prodi.
Ecco la scheda del libro a cura dell’editore:
“Coi suoi cinquantaquattro Stati, le sue migliaia di etnie, le differenti situazioni politiche, economiche e socio-culturali, l’Africa merita una considerazione profonda, ampia e articolata. Aumentano nel continente gli investimenti, le imprese, le iniziative di enti privati e pubblici; crescono infrastrutture, strade, ferrovie, porti, aeroporti, stadi, ponti, palazzi e grattacieli. E se ancora prevale nell’immaginario collettivo, non senza fondatezza, l’idea di un’Africa puntellata di villaggi primordiali e di slum suburbani disordinati e poveri, o disseminata di discariche immense, si va affermando in parallelo la visione di un continente giovane e dinamico, nel quale fertili sono gli spazi per la tecnologia, il progresso, le più moderne telecomunicazioni, la finanza e un embrionale benessere in strati sempre più ampi della classe media. L’Africa andrebbe pensata dal punto di vista degli africani, mettendoci noi nelle loro scarpe, nelle loro teste e nei loro problemi; questo ci aiuterebbe a comprendere meglio quali sono le necessità e le sfide di quelle popolazioni, piuttosto che ripetere slogan comodi e il più delle volte insensati, generati e alimentati dalla nostra visione eurocentrica del mondo. Non siamo solo noi ad avere qualcosa da insegnare agli africani; anzi, se volessimo, avremmo molto da apprendere da loro”.
“Come ci spiega Mistretta, le prospettive dell’Africa riguardano tutti noi, specialmente noi europei, e specialmente noi italiani; non solo per la prossimità geografica o per le questioni migratorie, ma anche per le vicende storiche e le tradizioni profonde che ci legano indissolubilmente al continente che ci sta di fronte”. (Romano Prodi)”
Giuseppe Mistretta, Le vie dell’Africa. Il futuro del continente fra Europa, Italia, Cina e Nuovi Attori, Infinito edizioni, Modena, 2020, pp. 128.

Giuseppe Mistretta (Palermo, 1958), funzionario diplomatico, ha trascorso vent’anni della sua vita professionale in Africa, in particolare come ambasciatore in Angola (2009-2014) e in Etiopia (2014-2017). Direttore per l’Africa Sub-sahariana presso il ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, ha prestato servizio anche nella Repubblica Democratica del Congo e in Stati Uniti, Libia e Gran Bretagna. Ha pubblicato un “giallo” etnico-razziale, intitolato “Per Conto del Nero” (Borla editore, 2002); una raccolta di racconti “Nel Paese Chiamato Alberi” (Albatros, 2009) edita anche in lingua portoghese; un saggio sulle relazioni storiche fra Italia e Angola, dal titolo “Un Ponte Lungo Quattro Secoli” (Gangemi editore, 2013), anch’esso pubblicato in portoghese; una Guida turistico-culturale sull’Angola, dal titolo “Angola; “Un Paese Moderno Nel Centro dell’Africa” (Polaris, 2014); insieme a Giuliano Fragnito “I noti ospiti” (Greco&Greco, 2018) e una raccolta di racconti “La bottega degli alibi” (Luoghinteriori, 2020). In passato, ha collaborato per le pagine di “Repubblica”, il “Corriere della Sera” e “Capital”.

“La bottega degli alibi”, la nuova raccolta di racconti del’Amb. Giuseppe Mistretta

L’Amb. Giuseppe Mistretta, da ultimo Ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba, ha pubblicato un nuovo libro di narrativa dal titolo “La bottega degli alibi. Racconti non burocratici” (LuoghInteriori, 2020). Si tratta di una raccolta di tre racconti leggeri (ma non troppo), concepiti come una continuazione dell’ esperienza narrativa di un suo precedente volume: “Nel Paese chiamato Alberi, favole per bambini un po’ adulti ed adulti un po’ bambini” (Albatros, 2010). Il libro è illustrato da un altro diplomatico, Nicolò Tassoni Estense ed ha una prefazione di Giuseppe Iannaccone.

Ecco una breve descrizione dalla quarta di copertina del libro:

“Tre racconti, storie ironiche, ricche di immaginazione, fantasia e un umorismo composto, spesso velato da un alone di disincanto per le cose del mondo quotidiano. Attraverso l’espediente del racconto leggero, che ha talora i toni di una favola, l’autore accenna con voluto distacco a temi anche seri del vivere odierno, che toccano allo stesso modo giovani e meno giovani. La bottega degli alibi parte alla ricerca, viaggia, scopre “luoghi” diversi da cui guardare il mondo e li rappresenta, in fondo, un po’ tutti. È  insomma il “luogo ideale” – reale o spirituale – dei protagonisti e dell’autore che, dopo aver visitato infiniti aeroporti dell’anima, ringrazia il cielo per quest’ispirazione improvvisa e inattesa.”

Mistretta Giuseppe, La bottega degli alibi. Racconti non burocratici, LuoghInteriori, Città di Castello, 2020, pp. 86, €13.00.

Giuseppe Mistretta. E’ nato a Palermo nel 1958 ed entra in carriera diplomatica nel 1984. E’ stato Ambasciatore in Etiopia e in Angola. Le sue precedenti esperienze diplomatiche sono state, oltre a Roma, nella Repubblica Democratica del Congo, negli Stati Uniti, in Libia e in Gran Bretagna. Ha trascorso circa vent’anni della sua vita professionale in Africa. Ha già pubblicato un “giallo” etnico-razziale, intitolato “Per Conto del Nero” (Borla editore, 2002); una raccolta di racconti “Nel Paese Chiamato Alberi” (Albatros, 2009) edita anche in lingua portoghese; un saggio sulle relazioni storiche fra Italia e Angola, dal titolo “Un Ponte Lungo Quattro Secoli” (Gangemi editore, 2013), anch’esso pubblicato in portoghese; e una Guida turistico-culturale sull’Angola, dal titolo “Angola. Un Paese Moderno Nel Centro dell’Africa” (Polaris, 2014) e, insieme a Giuliano Fragnito “I noti ospiti” (Greco&Greco, 2018). In passato, ha collaborato per le pagine di “Repubblica”, il “Corriere della Sera” e “Capital”.

Volume a quattro mani scritto da Giuseppe Mistretta e Giuliano Fragnito su “I noti ospiti”

E’ uscito per l’editore Greco & Greco il libro “I noti ospiti” scritto a quattro mani da due diplomatici: Giuseppe Mistretta, da ultimo Ambasciatore d’Italia ad Addis Abeba e Giuliano Fragnito che ha prestato servizio nella stessa sede. Nel libro viene narrata la storia, assolutamente inedita e quasi del tutto sconosciuta, dei due “rifugiati” del Derg (il governo militare etiope) di Menghistu, accolti entro il compound della nostra Ambasciata ad Addis Abeba da 27 anni. E’ una vicenda, raccontata in modo un po’ romanzato, in cui l’Italia si conferma come un Paese da sempre impegnato nella difesa ad oltranza di diritti umani fondamentali.

Si tratta del settimo volume della collana “Affari Esteri”, diretta da Domenico Vecchioni, che la casa editrice Greco & Greco dedica alle memorie o agli studi storico-politici scritti da diplomatici italiani.

Ecco la scheda del libro elaborata dall’editore:
“Il libro narra di un periodo cruciale per la storia etiopica e per l’intero Continente africano, che partecipava ai mutamenti determinati dalla fine della Guerra Fredda e della contrapposizione tra i due blocchi: una ridefinizione della mappa politica che necessariamente generava vincitori e sconfitti. I “noti ospiti” appartengono alla categoria degli sconfitti. Il 21 maggio 1991 il Colonnello Menghistu, che aveva governato con il pugno di ferro l’Etiopia dal 1974, scappa in Zimbabwe mentre i più stretti collaboratori, insieme ad altri gerarchi, si rifugiano nell’Ambasciata italiana. La loro accoglienza poteva apparire come transitoria, si prolunga sino ai giorni nostri, nonostante i numerosi tentativi di mediazione e un lungo processo condotto in contumacia. Pur riflettendo solo il pensiero degli autori, il libro è una ricostruzione storica equilibrata, che mette in risalto il valore umanitario della scelta italiana di accogliere i due fuggitivi, cercando anche di descrivere e comprendere le ragioni dell’Etiopia affinché i due fossero consegnati alle nuove Autorità. Una lettura avvincente, che potrebbe essere una “fiction giallistica”, se invece non fosse drammaticamente vera, anche se dimenticata.”
Giuseppe Mistretta – Giuliano Fragnito, I noti ospiti, Greco e Greco, Milano, 2018, pp. 118, Euro 12.
Giuseppe Mistretta. E’ nato a Palermo nel 1958 ed entra in carriera diplomatica nel 1984. E’ stato Ambasciatore in Etiopia e in Angola. Le sue precedenti esperienze diplomatiche sono state, oltre a Roma, nella Repubblica Democratica del Congo, negli Stati Uniti, in Libia e in Gran Bretagna. Ha trascorso circa vent’anni della sua vita professionale in Africa. Ha già pubblicato un “giallo” etnico-razziale, intitolato “Per Conto del Nero” (Borla editore, 2002); una raccolta di racconti “Nel Paese Chiamato Alberi” (Albatros, 2009) edita anche in lingua portoghese; un saggio sulle relazioni storiche fra Italia e Angola, dal titolo “Un Ponte Lungo Quattro Secoli” (Gangemi editore, 2013), anch’esso pubblicato in portoghese; e una Guida turistico-culturale sull’Angola, dal titolo “Angola. Un Paese Moderno Nel Centro dell’Africa” (Polaris, 2014). In passato, ha collaborato per le pagine di “Repubblica”, il “Corriere della Sera” e “Capital”.

Giuliano Fragnito. È nato a Milano nel 1983. Laureato all’Università di Bologna in scienze politiche e relazioni internazionali nel 2008, entra in carriera diplomatica nel 2009. A Roma ha lavorato nella Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo (mediterraneo medio-oriente) e presso la Direzione Generale Mondializzazione e Questioni globali (tematiche africane). Dal 2013 al 2017 è stato Primo Segretario presso l’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba. Dal febbraio 2017 è Primo Segretario alla Rappresentanza Permanente presso l’UE a Bruxelles, competente per Balcani occidentali, Turchia e tematiche di Allargamento.

Una Guida all’Angola: l’ultimo libro di Giuseppe Mistretta

Mistretta_Guida_AngolaGiuseppe Mistretta, attualmente ambasciatore d’Italia in Etiopia, ha appena pubblicato una interessante ed originale guida sull’Angola (dove è stato Ambasciatore dal 2009 al 2014) di cui è coautore insieme a Federica Polselli. La guida, edita da Polaris, si intitola “Angola. Un Paese moderno nel centro dell’Africa” e come tutte le guide di questa casa editrice non è solo “turistica”, ma anche etnografica, culinaria, storiografica e sociologica.

Con questo libro, la passione di Giuseppe Mistretta per l’ Angola ha trovato una sua nuova espressione (dopo il libro storico Un Ponte Lungo Quattro Secoli, ediz. Gangemi). Si tratta dell’unica Guida in lingua italiana sull’Angola, e di una delle pochissime sul piano internazionale. La Guida – che mantiene le consuete, multiformi caratteristiche delle pubblicazioni Polaris – è arricchita da molte fotografie, a colori ed in bianco e nero, scattate dagli stessi autori, e dalla fotografa Stefania Casellato.

Ecco la scheda del libro elaborata dall’editore:
“Un viaggio in Angola non si giustifica soltanto per gli itinerari turistici, per il livello di accoglienza negli hotel, o per la percorribilità delle strade. Viaggiare in Angola vuol dire oggi imbattersi in un paese e in una popolazione in veloce movimento, in una terra in cui nello sguardo delle persone sfuma l’orrore delle tragedie trascorse e si dipinge invece l’aspettativa concreta di una vita migliore, nel segno della pace e del progresso. Visitare l’Angola vuol dire anche prendere visione diretta di una società e di una economia in fortissima crescita, dove i cambiamenti sono tutti estremamente dinamici e spesso sorprendenti. Vuol dire constatare ogni giorno l’apertura di un nuovo negozio, di un nuovo hotel, di un nuovo ristorante, o di un nuovo grattacielo di cui fino al giorno prima sembrava quasi che non vi fosse traccia. Vuol dire palpare con mano il ritmo incalzante del futuro, in un paese che simboleggia forse meglio di qualsiasi altro il ruggito della nuova Africa, agli albori del XXI secolo. Tuttavia, l’Angola rimane anche un Paese molto autentico, ricco di bellezze naturali poco conosciute, di itinerari misteriosi ed arcani, nei quali è piacevole inoltrarsi con lo spirito di un antico esploratore.”

Mistretta, Giuseppe – Polselli, Federica. Angola. Un Paese moderno nel centro dell’Africa, Polaris, Vicchio di Mugello , 2014, pp. 172, € 17,00.

Giuseppe Mistretta, nato a Palermo nel 1958, è un diplomatico che nel tempo libero scrive libri. Ha già pubblicato nel 2002 un “giallo” etnico-razziale dal titolo “Per conto del nero”, nel 2010 una raccolta di tre storie dal titolo “Nel Paese chiamato Alberi” e nel 2013 il saggio storico sui rapporti fra Italia e Angola “Un ponte lungo quattro secoli”. Ha collaborato per le pagine di “Repubblica” , il “Corriere della Sera” e “Capital”. Dal 2014 è Ambasciatore d’Italia in Etiopia. E’ stato dal 2009 al 2014 Ambasciatore d’Italia in Angola. Sue precedenti sedi di servizio sono state la Repubblica Democratica del Congo, gli Stati Uniti, la Libia e la Gran Bretagna.

I rapporti tra Italia e Angola nell’ultimo libro di Giuseppe Mistretta

Nel suo ultimo libro Giuseppe Mistretta, attuale Ambasciatore d’Italia in Angola, mette in luce il rapporto che lega l’Italia al Paese africano: un legame molto antico e molto particolare. Il volume si intitola “Un ponte lungo quattro secoli” (Gangemi, 2013) ha una prefazione di Franco Frattini e mira a colmare un vuoto di conoscenza e a portare alla ribalta la connessione straordinaria fra i due Paesi ed i due popoli.

mistretta_ponteEcco la scheda descrittiva preparata dall’editore:
“C’è un ponte ideale che unisce l’Angola e l’Italia. Lo sanno le persone che per interesse, passione personale o per lavoro si sono trovate o si trovano tuttora a percorrerlo. Situazioni casuali, o scelte strategiche lungimiranti, o entrambe le cose, hanno avvicinato nei secoli i due territori ed i due popoli, nonostante la geografia non aiuti. Queste pagine sono un racconto di fatti, personaggi, e accadimenti, ora seri e ora bizzarri, sui quali si è costruito, mattone dopo mattone, il ponte ideale, ma formidabilmente resistente, che unisce Roma e Luanda, ed i popoli dell’Angola e dell’Italia.”

Mistretta, Giuseppe. Un ponte lungo quattro secoli, Gangemi editore,  Roma, pp. 112, € 15.00.

Il libro può essere ordinato in libreria o tramite il sito dell’editore Gangemi (http://www.gangemi.com)
Giuseppe Mistretta, nato a Palermo nel 1958, è un funzionario diplomatico, che nel tempo libero scrive libri. Ha già pubblicato nel 2002 un “giallo” etnico-razziale dal titolo “Per conto del nero”, e nel 2010 una raccolta di tre storie dal titolo “Nel Paese chiamato Alberi”. Ha collaborato per le pagine di “Repubblica” , il “Corriere della Sera” e “Capital”. Dal 2009 è Ambasciatore d’Italia a Luanda , in Angola. Sue precedenti sedi di servizio sono state la Repubblica Democratica del Congo, gli Stati Uniti, la Libia e la Gran Bretagna.