L’Eredità italiana a Filadelfia nel libro curato da Andrea Canepari, pubblicato da Treccani

E’ appena stato pubblicato dall’editore Treccani, la versione italiana del volume “L’Eredità italiana a Filadelfia Storia, Cultura, Persone e Idee” curato da  Andrea Canepari e Judith Goode. Canepari, già Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Dominicana, è stato Console Generale d’Italia a Filadelfia e nel corso degli anni trascorsi in questa funzione ha approfondito diversi aspetti della storica presenza e dell’influenza italiana nella città statunitense.
La prefazione del libro è dell’Amb. Riccardo Guariglia, Segretario generale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale che scrive: “L’eredità italiana a Filadelfia ha il pregio di coniugare il doveroso ricordo dell’emigrazione italiana – vero vettore dell’italianità nel mondo – con la valorizzazione delle tante iniziative attuate dal ministero e dalla sua rete di sedi all’estero per promuovere l’Italia al di là degli stereotipi.”

Questa la scheda descrittiva dell’editore:
“Le arti e la cultura italiane hanno avuto un’influenza significativa su Filadelfia risalente a Thomas Jefferson e ai tempi coloniali. Nel corso dei decenni successivi, gli stili artistici e architettonici italiani fiorirono e i ricchi abitanti di Filadelfia viaggiarono in Italia e riportarono oggetti da esporre nelle istituzioni emergenti dell’arte e della cultura. La nuova immigrazione formò quartieri – come South Philly, sede dell’Italian Market – e leader aziendali italiani, politici, artisti, musicisti e sportivi sono venuti alla ribalta e sono diventati parte del tessuto sociale della città.

Questo pregevole volume celebra la storia, l’impatto e l’eredità di questa vibrante comunità, tracciando quattro periodi di trasformazione chiave nelle strutture politiche, economiche e sociali della città. I curatori e i collaboratori raccontano le dinamiche mutevoli della città con l’insediamento degli immigrati italiani e di come questi continuino ad avere interazioni vivaci con le persone e le istituzioni in Italia.Quarantadue saggi interdisciplinari, insieme a quasi 250 splendide immagini, esplorano le mutevoli prospettive e stili di coloro che hanno contribuito alle influenze italiane. Come viaggiatori da e per l’Italia, i coloni e i loro discendenti hanno portato pratiche culturali quotidiane, ricordi e tradizioni, hanno creato diverse esperienze italo-americane che sono diventate parti importanti della cultura americana, un’eredità che sta prosperando nella contemporanea e globalizzata Filadelfia.” 

Andrea Canepari e Judith Goode (a cura di), L’Eredità italiana a Filadelfia Storia, Cultura, Persone e Idee, Treccani, Roma, 2023(L’edizione statunitense è stata pubblicata da Temple University Press nel 2021.)

Andrea Canepari è un diplomatico italiano, già Ambasciatore in Repubblica Dominicana e Console Generale a Filadelfia. E’ stato Capo dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata in Turchia ed ha lavorato presso l’Ambasciata a Washington. Promotore di sinergie tra le comunità estere e l’Italia, ha promosso iniziative di diplomazia pubblica, per le quali ha ricevuto nel 2016 il premio biennale Global Philadelphia Award dalla Temple University e nel 2022 il Dottorato Honoris Causa in Humane Letters dall’American University of Rome. È co-curatore di “The Italian legacy in Washington, D.C.: architecture, design, art and culture” (Skira 2007), curatore di “L’eredità italiana nella Repubblica Dominicana: Storia, Architettura, Economia e Società” (Allemandi, 2021 e St. Joseph University Press, 2021) e co-curatore di “The Italian legacy in Philadelphia: history, culture, people, and ideas” (Temple University Press, 2021). È laureato in Economia Politica in Bocconi, in Giurisprudenza a Parma ed ha conseguito il Master of Laws (LL. M.), University of Pennsylvania.

Judith Goode è Professoressa Emerita di Antropologia e Studi Urbani all’Università di Temple. È co-curatrice di “The New Poverty Studies: L’etnografia del Potere, della Politica e delle Persone Indigenti negli Stati Uniti” e co-autrice di “Ridisegnare le Relazioni Etniche e Razziali a Filadelfia: Immigrati in una Città Divisa” (Temple) e “L’Antropologia della Città: Un’Introduzione all’Antropologia Urbana”. Nel 2000 le è stato assegnato il Premio per il Riconoscimento Distinto nello Studio Critico del Nord America dalla Società per l’Antropologia del Nord America.

Gli italiani in Alsazia nel libro curato dall’Amb. Paolo Trichilo

Non sono molto numerosi i libri di diplomatici italiani dedicati alle comunità italiane all’estero. Si aggiunge ora a questo genere un nuovo libro in edizione digitale curato da Paolo Trichilo, già Ambasciatore a Lubiana, dal titolo “Italiens en Alsace. De l’intégration à la réussite” relativo ad una realtà molto interessante, ma poco studiata, come quella degli italiani in Alsazia.

Ecco una breve descrizione del libro dalla quarta di copertina:
“Nell’ottobre del 1997 a si tenne a Mulhouse, presso l’Université de Haute-Alsace, una conferenza dedicata all’emigrazione italiana in Alsazia promossa dall’allora Console d’Italia Paolo Trichilo. I contributi stampati allora dal Consolato d’Italia a Mulhouse, vengono ora riediti e conservano tutto il loro valore scientifico e di ricerca sulla nascita e sullo sviluppo di una comunità italiana poco conosciuta. Si tratta di un omaggio a tale collettività, caratterizzata da uno spirito di sacrificio e da una capacità di adattamento che le ha consentito di inserirsi con successo nella società francese e farsi apprezzare per le sue qualità di onestà, rigore e moralità. Donne e uomini che, in un ambiente talora ostile, hanno saputo farsi strada, imparando non solo il francese ma spesso anche l’alsaziano, stretti tra la politica di assimilazione tipica della Francia e il mantenimento delle radici e dell’identità italiana. Oggi a Mulhouse il Consolato, originariamente istituito nel 1864, è stato ridimensionato a sportello consolare. Questo rappresenta una naturale evoluzione dei tempi, l’avanzamento di un processo di integrazione della nostra comunità e al tempo stesso di appartenenza ad una più grande famiglia europea. Nel libro sono raccolti i contributi di Luciano Trincia, Vincenzo Pellegrini, Antonio Bechelloni, Francesco Belcastro, Romano Pallastrelli, Alessandra Mucci, Murielle Maffessoli, Jean-Marie Haeffele, oltre alle prefazioni di Gèrard Binder, Jean-Marie Bockel, Paolo Trichilo e Roland Beyer. L’introduzione è di Luigi Maria Vignali, la prefazione di Paolo Trichilo e la postfazione di Nicola De Santis.”

Paolo Trichilo (a cura di). Italiens en Alsace. De l’intégration à la réussite, 2020, pp. 90.

Il volume, in allegato in versione digitale, può essere anche essere scaricato gratuitamente alla pagina: http://tiny.cc/Trichilo

Paolo TRICHILO è entrato nella carriera diplomatica nel 1990. Membro di varie Delegazioni Diplomatiche Speciali presso la CSCE, ha servito a Mulhouse (Console) e Ankara. Al rientro a Roma è stato Vicario del Coordinatore Antiterrorismo, membro della Task Force Iraq e della Delegazione Diplomatica Speciale in Iraq, Vicario dell’Unità di Crisi. Successive sedi New Delhi e la Rappresentanza Permanente presso l’OCSE. Consigliere Diplomatico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il suo ultimo incarico all’estero è stato quello di Ambasciatore in Slovenia. Tra le sue precedenti esperienze, assistente presso la Cattedra di Diritti dell’Uomo all’Università LUISS; partecipante all’International Student Exchange Programme (ISEP) negli USA; Sottotenente di complemento nell’Arma Carabinieri.

Storie di emigrazione italiana nell’ultimo libro di Giorgio Radicati

E’ stato pubblicato l’ultimo libro di Giorgio Radicati, dal titolo “Messina/NY. Andata e ritorno sull’onda della memoria” (Greco & Greco editore, 2016) che vede l’emigrazione al centro della narrazione di un storia di italiani negli Stati Uniti.

Ecco la scheda dell’editore:

“Negli ultimi anni, l’emigrazione è venuta prepotentemente alla ribalta delle cronache. I governi sono in crisi e incapaci di gestire questa massa di diseredati imploranti. Politici, economisti, sociologi e politologi tentano di estrapolare i dati dello straripante fenomeno per esprimere giudizi di merito e formulare previsioni di medio e lungo periodo. Fra i meriti di questo libro si rileva il contributo che può dare per mettere meglio a fuoco alcuni termini di questa complessa questione, richiamando alla mente un calvario umano già più volte narrato dal cinema e dalla letteratura: l’Autore racconta, infatti, le vicissitudini di una famiglia di emigranti siciliani nell’arco di quattro generazioni, che coprono l’intero diciannovesimo secolo sull’asse Italia – Stati Uniti. La lettura della storia di Nino e della sua famiglia consente di entrare nei pensieri quotidiani dell’emigrante, condividere i suoi sentimenti, capire fino in fondo il significato di un traumatico sbarco a Ellis Island dopo giorni e giorni di angosciosa e sofferente navigazione e provare l’intima soddisfazione di un uomo che ha sfidato l’ignoto per assicurare a se stesso e alla famiglia un futuro migliore.

L’Autore, attraverso la storia della famiglia di Nino, riesce a descrivere mirabilmente l’emigrazione come un fenomeno sociale in grado di influenzare, nel bene come nel male, usi e costumi nazionali, promuovere vizi e virtù, accelerare lo sviluppo interno e avviare anche una nuova politica, nazionale ed estera.”

Giorgio Radicati,  Messina/NY. Andata e ritorno sull’onda della memoria, Greco&Greco editori, Milano, 2016, pp. 388, €13,00.

Il volume può essere acquistato in libreria, nella principali librerie online (AmazonIBS, etc.) o ordinato direttamente presso l’editore al sito www.grecoegrecoeditori.it

Giorgio Radicati ha iniziato la carriera diplomatica nel 1967 e ha prestato servizio in Europa, negli Stati Uniti e in Sud America, trascorrendo, tra l’altro, dodici anni tra Washington e New York. Dal 1978 al 1984 è stato Capo dell’Ufficio Africa sub-sahariana per la Cooperazione e lo Sviluppo al Ministero degli Affari Esteri, portando avanti numerose e importanti iniziative a favore dei paesi di quell’aerea. Tra i suoi incarichi: Console Generale a New York (1998-2003), Ambasciatore d’Italia a Praga (2003-2007) e Ambasciatore dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa) a Skopje. In parallelo, l’autore ha coltivato le arti visive e la scrittura. Nel corso degli anni ha esposto in mostre personali e collettive (Washington, Ankara, New York, Roma, Praga) e ha pubblicato articoli, saggi e libri. Tra quest’ultimi: “Macedonia e dintorni” (2009), sulle sue esperienze professionali nei Balcani, “11 Settembre io c’ero” (2011), narrazione dell’attentato alle Torri Gemelle, “Un Diplomatico senza portafoglio” (2014), romanzo storico sulla vita del conte Giovan Battista Belli di Sardes, ed “Europa sì, Europa no – L’Euroscetticismo è nato a Praga” (2015).